Mentre la Nota di aggiornamento al Decreto di Economia e Finanza sbarca a Palazzo Madama per la prima delle due votazioni necessarie, l’opposizione si compatta e risponde con una salva di critiche all’impostazione della Manovra targata Lega-5 Stelle. Il segretario del Partito Democratico, Maurizio Martina, è durissimo. “Questo governo ci vuole portare fuori dall’Euro”, attacca il leader Dem nel corso della trasmissione Agorà su Rai Tre. “Lo hanno scelto, per un bisogno di propaganda permanente in vista delle Europee, per presentarsi come salvatori della patria”, spiega Martina.
“Sono preoccupatissimo, vorrei ci rendessimo conto dei rischi”, continua il segretario Pd. Perché – sottolinea – “il tema cruciale è la credibilità del Paese. Se sovrastimi la crescita in modo fantasioso nel Def, e non ti poni il problema di ricostruire l’equilibrio di fronte alla reazione dei mercati, vuol dire che si è scelto di uscire dalla moneta unica”. La situazione “è pericolosissima”, ha concluso Martina. Il leader Pd ha chiuso poi a ogni possibilità di future alleanze dei Democratici con i pentastellati: “Dal punto di vista dell’idea di democrazia che hanno, Di Maio vale Salvini. Quando dice a Bankitalia che per parlare dovrebbe presentarsi al voto, Di Maio esprime una concezione della democrazia folle”, ha dichiarato Martina.
Dalle file di Forza Italia la critica all’impostazione del governo giallo-verde per la prossima Legge di Bilancio arriva dalla voce della vicepresidente della Camera, Mara Carfagna. In merito alla proposta del vicepremier Matteo Salvini, che aveva annunciato che in caso di difficoltà gli italiani sarebbero stati felici di dare una mano, la deputata forzista risponde: “Le proposte sciocche vanno cestinate, altro che ‘oro alla patria’, come vorrebbe il ministro dell’Interno. Che politica è quella che vuole imporre ai cittadini di investire i propri risparmi in titoli di Stato? I contratti di governo si finanziano riducendo sprechi e spese, non alzando le tasse o taglieggiando i risparmiatori”.
L’ex ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda punta invece il dito contro le cifre indicate dal governo per le coperture necessarie a finanziare la Manovra. “Un’operazione truffaldina – ha commentato Calenda – che un grande Paese non fa. Si prendono in giro gli investitori, e loro ripagano come stanno facendo. La Manovra porterà il Paese il rapporto deficit-Pil sopra il 3%, altro che 2,4. Lo sanno tutti”, ha dichiarato l’esponente Dem ai microfoni di Radio Anch’io.