Lo sfratto che diventa un caso politico. L’Ater, istituto di case popolari, ha ritenuto che un’inquilina, una signora di 80 anni che abita nella casa da molto tempo, non avesse i requisiti per conservare la locazione dell’alloggio nella periferia est di Roma. Fin qui nulla di eccezionale, se non fosse che la persona in questione è la madre della senatrice M5s Paola Taverna, conosciuta per alcune sue appassionate intemperanze politiche verbali, venate dal gergo romanesco. “Mia madre ha adito le vie legali perché ritiene di averne diritto”, ha dichiarato la vice presidente del M5s al Senato in un video su Facebook. “Dov’è la notizia? Io credo – continua – che mia mamma stia agendo bene e che una persona a 80 anni abbia il diritto di desiderare di morire nella stessa casa in cui è vissuta”. Fin qua la parlamentare, che delle battaglie sul rispetto delle regole ha fatto il proprio cavallo di battaglia.
“Noi applichiamo la legge”, fa sapere in replica il Comune di Roma, “senza interessarci al nome del proprietario. L’iter della procedura è, come sempre uguale, per tutti’, fanno sapere”. Il Movimento 5 stelle esulta. “Mi rende orgoglioso di stare nel M5s. C’è una amministrazione che non fa favori a una senatrice”, ha detto il ministro per i rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro, a Omnibus su La7.