In ballo non c’è solo la manovra, ma la tenuta del governo, la coerenza del contratto M5S-Lega, il patto con gli elettori. Per questo ieri sera i due vicepremier, Luigi Di Maio e Matteo Salvini, sono scesi in piazza davanti Palazzo Chigi. L’hanno fatto insieme, in camicia bianca il primo e in polo blu l’altro, per dire che niente verrà cambiato, che assolutamente non si tornerà indietro. Neanche dopo le bocciature del Def da parte di Bankitalia, della Corte dei Conti e infine dell’Ufficio parlamentare di bilancio. Ultime in ordine di tempo dopo il no di Bruxelles e l’allarme del Fondo Monetario Internazionale.
“La manovra non cambia perché lo spread o Bankitalia dicono che non devo toccare la Fornero, io vado diritto” ribadisce il ministro dell’Interno Matteo Salvini, ospite oggi ad ‘Agorà’ su Rai3. “Non chiediamo oro per la patria – sottolinea durante la trasmissione –, ma è possibile pensare a nuove emissioni di titoli facendo pagare meno tasse a chi investe nel proprio Paese”. L’eco del ministro del Lavoro Luigi Di Maio arriva da Radio 1: “Questa storia dello spread a 400 è solo un modo per terrorizzare i cittadini”. “Il mio obiettivo – prosegue il vicepremier – è rendere felici i miei concittadini, e questo vale al di là dei numeri. Questa manovra è quell’atto di coraggio che l’Italia aspettava da anni”.
Sulle valutazioni espresse ieri sul Def è intervenuto anche il ministro per i rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro: “Queste istituzioni hanno diritto di esprimere valutazioni, mi sembrano però valutazioni ragionieristiche” commenta, puntando il dito contro Bankitalia: “Ricordo le banche fallite e la non vigilanza”. Intanto, il presidente della Camera Roberto Fico, intervistato dal Corriere della Sera, invita ad abbassare i toni e si augura “che su tutti i provvedimenti ci sia un dialogo costruttivo fra maggioranza e opposizione”.