L’Italia non segue il cammino di consolidamento fiscale intrapreso negli scorsi anni e questo farà crescere meno il Paese. E’ il parere del Fondo Monetario Internazionale, che ha pubblicato le nuove stime di crescita per tutto il mondo, il World Economic Outlook di ottobre. Su tutto il pianeta si prevede un’accelerazione del Pil inferiore a quanto precedentemente previsto. Ma all’Italia il capo economista del Fmi, Maurice Obstfeld, riserva una tirata di orecchie particolare.
“E’ imperativo che la politica fiscale mantenga la fiducia dei mercati. E noi abbiamo visto che lo spread è aumentato negli ultimi mesi. Ciò ha certamente contribuito all’abbassamento delle nostre stime di crescita sull’economia italiana”, ha spiegato Obstfeld in conferenza stampa. “Quindi, ritieniamo che sia importante che il governo operi all’interno delle regole europee, che sono importanti anche per la stabilità della stessa eurozona”.
Le stime riguardo la crescita del Pil italiano non peggiorano rispetto alle ultime pubblicate a luglio. Ma mentre ad aprile lo stesso Fmi riteneva che l’Italia sarebbe cresciuta dell’1,5% nel 2018 e dell’1,1 nel 2019, nel report successivo ha abbassato quelle previsioni rispettivamente dello 0,3 per il 2018 e dello 0,1 per il 2019. E ora conferma i dati forniti in estate.
Le preoccupazione del team di economisti guidato da Obstfeld riguardano poi le riforme del sistema pensionistico e del mercato del lavoro che sono già state fatte. “Dovrebbero essere mantenute”, troviamo scritto a pagina 26 del rapporto appena pubblicato. Inoltre si raccomanda di andare verso “la decentralizzazione del sistema di contrattazione dei salari per allinearli alla crescita della produttività al livello dell’impresa”.
Va sottolineato che il Fmi è diventato più pessimista riguardo la crescita di tutti i Paesi del mondo. Se a luglio si stimava un aumento del Pil del 3,9% sia per il 2018 che per il 2019, ora la cifra è calata dello 0,2 per entrambi gli anni. In discesa anche la stima sull’Unione Europea e sull’eurozona: -0,2% in entrambi i casi. Anche le previsioni per Germania e Francia sono in calo (-0,3% e -0,2% rispettivamente).