Cambia l’esame di maturità: due prove scritte, invece di tre, più l’orale; un punteggio maggiore assegnato al credito scolastico e una nuova prova di italiano con due autori per l’analisi del testo e l’eliminazione del tema storico. La circolare del Miur di ieri ha confermato le modifiche già previste dalle deleghe sulla legge 107 della Buona scuola, mentre il Milleprogroghe del nuovo governo ha tolto come requisiti di accesso all’esame di Stato la prova Invalsi e lo svolgimento delle ore dell’alternanza scuola-lavoro.
Secondo la circolare, per poter essere ammessi all’esame di maturità bisognerà aver frequentato almeno i tre quarti delle ore di lezione previste, avere il 6 in ciascuna disciplina, compresa la condotta. Il consiglio di classe potrà deliberare l’ammissione anche con una insufficienza in una disciplina o gruppo di discipline valutate con un unico voto, ma dovrà motivare la propria scelta. Il voto finale continuerà ad essere espresso in centesimi, ma da quest’anno si darà più peso al percorso di studi: il credito maturato nell’ultimo triennio varrà fino a 40 punti su 100, invece degli attuali 25. Alla commissione spettano poi fino a 60 punti: massimo 20 per ciascuna delle due prove scritte e 20 per il colloquio. Il punteggio minimo per superare l’esame resta fissato in 60 punti. La Commissione d’esame può motivatamente integrare il punteggio, fino ad un massimo di 5 punti, ove il candidato abbia ottenuto un credito scolastico di almeno 30 punti e un risultato complessivo nelle prove di esame di almeno 50 punti.