“Dico al signor Salvini che la Francia si addossa tutta la sua parte nell’accoglienza dei rifugiati. Non è nel ripiegamento nazionale, né nel rifiuto di una soluzione europea di cooperazione e di solidarietà tra Paesi, che troveremo i mezzi per rispondere a questa sfida migratoria”. Benjamin Griveaux, portavoce del governo francese, intervistato dall’Ansa a Parigi non ha usato mezzi termini sul caso Aquarius. “Se il signor Salvini pensa che potrà rispondere a questa sfida entro i confini del suo Paese, mente al suo popolo”.
La nave Aquarius – con a bordo 58 persone, gestita dalle Ong Medici senza frontiere e SOS Méditerranée – dopo giorni in mare martedì ha trovato un porto dove attraccare. Una soluzione giunta a seguito dell’accordo tra quattro Paesi dell’Unione europea, ossia Francia, Portogallo, Spagna e Germania. Griveaux, a tal proposito, ha polemizzato: “Non è l’Europa che ha bloccato le cose, ma come al solito l’Italia. Risultato: gli europei, vale a dire i maltesi, gli austriaci, i tedeschi, gli spagnoli, i portoghesi e i francesi, noi tutti ci siamo messi insieme a lavorare e a cooperare per giungere a una soluzione”.
Intanto il premier Giuseppe Conte – dopo l’Assemblea generale a New York – ha incontrato il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres. Nel colloquio, secondo una nota del Palazzo di vetro, i due hanno “avuto uno scambio di opinioni sulla situazione in Libia e sull’importanza di portare avanti il piano d’azione delle Nazioni unite”. Inoltre, Conte e Guterres “hanno discusso questioni relative alla migrazione e il presidente del Consiglio italiano ha espresso il suo sostegno al Global compact per la migrazione”.