Dopo l’audio-dichiarazione di guerra firmata da Rocco Casalino, il governo cerca di ricomporre il puzzle della manovra: ieri, prima della lunga riunione sulla nota di aggiornamento al Def, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha incontrato il Ragioniere generale dello Stato Daniele Franco per cercare di recuperare il rapporto fra ragioneria e governo dopo gli attacchi piovuti dal Movimento 5 Stelle. Movimento che continua a spingere perché il ministero dell’Economia e i suoi funzionari avallino la richiesta di superare la soglia del deficit fissata proprio dal Mef all’1,6%, per garantire le promesse elettorali dell’esecutivo gialloverde.
L’idea dei due vice premier Matteo Salvini e Luigi Di Maio è cercare di convincere Tria a concedere un deficit di poco sotto il 2%: secondo l’Ansa, con “un indebitamento all’1,8% si libererebbe un punto di Pil rispetto al tendenziale, circa 17 miliardi di euro”. Lo scontro sugli “zero virgola” si riaccende il giorno successivo alla presentazione della legge di bilancio 2019 della Francia: il governo transalpino infatti ha previsto un deficit per il prossimo anno al 2,8%, per permettere all’esecutivo di tagliare di 25 miliardi le tasse a imprese e famiglie. “Siamo un Paese sovrano esattamente come la Francia – scrive su Twitter Di Maio – i soldi ci sono e si possono facilmente spendere a favore dei cittadini. In Italia come in Francia”. L’attacco, nemmeno tanto velato, è indirizzato proprio al ministro dell’Economia, che però deve fare i conti con un debito pubblico che è giunto al 133% del nostro prodotto interno lordo, mentre la République ha “solo” il 97% (ed è prevista una ulteriore diminuzione al 96% nel 2019).
La Francia per finanziare la sua manovra economica farà un deficit del 2,8%. Siamo un Paese sovrano esattamente come la Francia. I soldi ci sono e si possono finalmente spendere a favore dei cittadini.
In Italia come in Francia— Luigi Di Maio (@luigidimaio) September 24, 2018
Senza coperture economiche il rischio è che le promesse di governo naufraghino miseramente, prima fra tutte il superamento della legge Fornero e la “quota 100” per permettere ai lavoratori di andare in pensione: la trasmissione di Radio 2 “I Lunatici” ha parlato proprio con l’ex-ministro del Lavoro Elsa Fornero secondo cui, se si abbassa l’età pensionabile, anche “le pensioni saranno minori, e così si creano nuovi poveri”.
Pronta la risposta di Luigi Di Maio che, attraverso un post su Instagram ha replicato al suo predecessore al ministero del Lavoro: “La Fornero ha ancora il coraggio di parlare per dire che non si può abbassare l’età pensionabile come invece vogliamo fare con la Manovra del Popolo. Lei –prosegue il vicepremier- che ha sulla coscienza milioni di italiani e che con la sua riforma lacrime e sangue ha creato i poveri di oggi. Il superamento della sua legge è certo, come è certa l’introduzione della pensione di cittadinanza che aumenta la pensione minima a 780 euro”. Di Maio conclude con un lapidario “la Fornero, Monti, Letta, Renzi sono solo un brutto ricordo”.
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