Botta e risposta fra Italia e Europa sulla Tav. ”Mi ha assicurato che non devo preoccuparmi perché l’Italia onorerà gli impegni presi”. È quanto rivela la commissaria europea ai Trasporti Violeta Bulc, in merito allo scambio di pareri avuto con il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Danilo Toninelli. A stretto giro arriva però la precisazione di quest’ultimo: “Parlavamo di una analisi costi-benefici in corso sulla Torino-Lione”. La volontà del Mit resta dunque quella di “ridiscutere integralmente l’opera”, come previsto al contratto di governo.
Il Bruxelles-pensiero. I rapporti fra Roma e Bruxelles corrono sui 235 chilometri del trasporto ad alta velocità che collegherà Italia e Francia. Un’opera “essenziale per sviluppare appieno il mercato unico europeo”, dichiara la commissaria. La Tav, infatti, è un’infrastruttura fondamentale che fa parte della rete di trasporto transeuropea Ten-t. Un progetto, quest’ultimo, nato negli anni ’90 e voluto fortemente dai membri dell’Unione. L’obbiettivo di allora è lo stesso ancora oggi: rendere navigabili fiumi e costruire strade, porti e aeroporti per sostenere il mercato unico. L’idea è che la libera circolazione di merci e persone possa rafforzare la crescita, l’occupazione e la competitività. Per questo Bulc invita gli Stati membri a “onorare gli impegni che hanno firmato”.
La calma gialloverde. Lo scelta di Toninelli è dettata dal medesimo motivo. Il ministro intende rispettare gli impegni presi con gli italiani nel “contratto del cambiamento” sottoscritto dall’esecutivo gialloverde. A fare pressione, inoltre, ci sono i comitati ‘no Tav’. Ad inizio settembre hanno inviato al capo dei Trasporti una lettera con richieste chiare: sospendere i lavori in territorio italiano. Per il comitato di protesta, il tratto ad alta velocità fra Torino e Lione non si deve fare. Poco importa che sia parte della rete strategica trans-europea. Nel tunnel, però, gli operai della società Telt proseguono i lavori.
Nonostante tutto, la commissaria europea si dice “fiduciosa” sulla Tav. Secondo lei il governo italiano, alla fine, “troverà il modo migliore per andare avanti e allo stesso tempo onorare gli impegni presi”. Anche gli industriali italiani, capeggiati dal presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, stanno dalla sua parte.