Sta rientrando in Italia Menoona Safdar, la giovane pakistana che aveva chiesto aiuto ai compagni della sua vecchia scuola, denunciando di essere trattenuta nel paese indiano contro la sua volontà. La conferma, “con grande soddisfazione”, arriva dal ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi, che non fornisce altri dettagli perché, affermano dalla Farnesina, tutto è coperto da segreto.
Costretta a lasciare la scuola Majorana di Cesano Maderno, in provincia di Monza, la 23enne era stata obbligata dai genitori a ritornare nel suo paese di origine con l’inganno per sposare un uomo imposto dalla sua famiglia. Menoona, a cui i parenti avevano anche tolto tutti i documenti per impedirle la fuga, non si era persa d’animo e aveva scritto una lettera alla sua vecchia scuola lo scorso 29 giugno: ricevuta la lettera, la ex scuola della ragazza ha denunciato tutto ai carabinieri.
Secondo quanto ricostruito dall’Ansa, la ragazza era in quarta superiore quando suo padre nel 2015 le avrebbe impedito di continuare andare a scuola. Due anni dopo, i genitori hanno portato Menoona e sua sorella in Pakistan. Sul motivo che l’ha spinta a chiedere aiuto all’istituto Majorana, è la stessa ragazza a spiegare che “Ho provato a chiedere aiuto alla mia ambasciata ma non mi hanno ascoltata, vi prego, voglio tornare in Italia, è lì che vedo il mio futuro”.
La vicenda però è ancora piena di dubbi: il fratello della ragazza infatti avrebbe confermato che sarebbe stata la stessa Menoona a voler tornare in Pakistan e che il litigio con la famiglia avrebbe riguardato proprio il compagno della ragazza. “Non volevamo il suo uomo nella nostra famiglia perché non è una bella persona, è pericoloso, e non è vero che non volevamo studiasse” ha dichiarato Raza Safdar, che poi contesta la ricostruzione della sorella: “Lei è voluta andare in Pakistan, poi voleva tornare. Mio padre le ha detto che non avremmo accettato lui (il ragazzo con cui Menoona viveva in Pakistan, ndr), lei lo ha sposato e da quello che so aspetta forse un figlio”.
