Un sacerdote italiano, padre Pierluigi Maccalli, della Società delle Missioni Africane è stato rapito questa notte da un gruppo di presunti jihadisti in Niger. È quanto riportato dall’agenzia Fides. Da qualche mese l’area in cui si trovava il sacerdote, si trovava in stato di urgenza a causa della presenza di terroristi provenienti dal Mali e dal Burkina Faso. Il religioso prestava servizio in una delle zone più povere dell’Africa con enormi problemi di salute e di igiene, analfabetismo diffuso e carenza di acqua e di strutture scolastiche. La mancanza di strade e di altre vie di comunicazione, anche telefoniche rendono la zona isolata.
Con un’esperienza di oltre 20 anni di missione in Costa d’Avorio, Padre Maccalli, originario della diocesi di Crema, si trovava nella parrocchia di Bomoanga. Era rientrato dall’Italia appena una settimana prima. Da tempo si occupava di evangelizzazione e promozione umana: scuole, dispensari e formazioni per i giovani contadini, riferisce l’agenzia Fides. Inoltre, organizzava incontri per affrontare temi e contrastare pratiche legate alle culture tradizionali, tra le quali anche la circoncisione e la mutilazione genitale delle bambine. Potrebbe essere questo il movente del rapimento, a causa del suo impegno, il religioso aveva attirato diverse antipatie.
Il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi segue da vicino tutti gli sviluppi del rapimento. L’Unità di Crisi della Farnesina ha preso in mano il caso fin dal primo momento, e sta tenendo costantemente informata la famiglia del sacerdote. Nel frattempo l’ambasciata italiana a Niamey, capitale del Niger, ha chiesto al governo e alle autorità locali di dare assoluta priorità al ritrovamento di padre Maccalli. E, soprattutto, la nostra sede diplomatica ha sottolineato la necessità di evitare iniziative che possano mettere a rischio l’incolumità del missionario.
I missionari della Società delle Missioni Africane hanno riferito all’Agenzia di stampa vaticana Fides i dettagli del rapimento: secondo la testimonianza del sacerdote indiano compagno di stanza di Padre Maccalli, intorno alle 21 e 30 ore locali di ieri sera un gruppo di uomini armati si è introdotto nel villaggio e ha rapito il reverendo, rubando anche il suo computer e il suo telefono.
La Società delle Missioni sottolinea anche che il religioso “è stato probabilmente portato al di là della frontiera. Nella regione confinante del Burkina Faso c’è, infatti, una vasta foresta in cui hanno le proprie basi i miliziani jihadisti”.
Proprio in queste ore il Consiglio Ue votato la proroga al 30 settembre 2020 della missione di assistenza e supporto militare europeo alle forze dell’ordine locali, denominata “Eucap Sahel Niger”. Si tratta di un’operazione finalizzata a sostenere gli operatori di sicurezza nigerini nella lotta contro il terrorismo e la criminalità organizzata. Dal 2016 la missione si occupa anche di assistere le autorità locali nella lotta alla migrazione irregolare.