Accordo raggiunto tra l’azienda ArcelorMittal e i sindacati sulla questione Ilva. Dopo una lunga notte di trattative, si è arrivati ad un’intesa che prevede l’assunzione immediata di 10.700 lavoratori, un numero “molto vicino a chi già oggi è dentro e c’è l’impegno di assumere tutti gli altri fino al 2023” come ha affermato la segretaria generale della Fiom, Francesca Re David.
Sempre la segretaria del sindacato dei metalmeccanici ha espresso la sua soddisfazione perché “abbiamo ottenuto quello che abbiamo chiesto sin dall’inizio. L’accordo è fatto – ha aggiunto – e per noi per essere valido deve essere approvato dai lavoratori con il referendum”. L’accordo prevede, inoltre, un piano di incentivi per le uscite volontarie e il colosso industriale ArcelorMittal si è impegnato ad assumere tutti i restanti lavoratori in carico all’Ilva senza penalizzazioni e con l’articolo 18. Re David ha poi fatto sapere che si cercherà di chiudere tutto entro il 15 settembre.
I negoziati si sono quindi conclusi con una vittoria dei sindacati, che sono riusciti ad aumentare il numero degli assunti, in un primo momento fissato per 10.100. Secondo la bozza di accordo che è stato poi raggiunto, gli assunti andranno a finire in capo a cinque società costituite da ArcelorMittal, ovvero la principale azienda, l’ArcelorMittal Italia spa e altre tre Srl per i servizi assicurati alla capogruppo, che vanno dall’energia ai trasporti marittimi.
Dopo il raggiungimento dell’accordo arrivano le prime reazioni dal mondo della politica, anche con toni accesi nei confronti del Governo e in particolare del vice-premier Luigi Di Maio, che in passato ha più volte paventato l’ipotesi di chiusura dello stabilimento. Un applauso ai sindacati, all’impresa e all’ex ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda arriva tramite facebook dal vicepresidente della Camera Ettore Rosato, che non risparmia l’ironia per Di Maio, ringraziandolo “per aver consentito che si facesse il contrario di quanto aveva detto”. Anche da Forza Italia, con un tweet della deputata pugliese Elvira Savino arriva un attacco all’attuale ministro dello Sviluppo Economico. “ArcelorMittal e i sindacati – scrive la Savino – hanno meritoriamente sopperito all’inerzia irresponsabile di Di Maio” e si profila quindi il rilancio “dell’acciaieria più grande d’Europa”.
Il vicepremier si è espresso sulla vicenda dichiarando che “si è cercato di raggiungere il miglior risultato possibile nelle peggiori condizioni possibili” e si è mostrato cauto sul fatto che bisogna ancora aspettare per la firma definitiva dell’intesa. “Mi è stato chiesto – ha aggiunto – di risolvere in tre mesi quello che per sei anni non avevano fatto quelli di prima”. Di Maio ha poi chiarito di essere “fiducioso sul raggiungimento di una soluzione positiva per i cittadini di Taranto e per chi lavora nello stabilimento”.