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HomeCronaca Sesto San Giovanni, sgomberati 200 attivisti: oggi occupano un nuovo edificio

Sesto San Giovanni, ieri
sgomberati 200 attivisti
oggi occupano nuovo edificio

Venticinque i bambini coinvolti

Opposizione contro circolare di Salvini

di Rossella Melchionna05 Settembre 2018
05 Settembre 2018

La circolare sugli sgomberi, inviata dal ministro dell’Interno Matteo Salvini ai prefetti, ha già trovato la prima applicazione. Sono 200 le persone che ieri mattina, intorno alle 7, sono state allontanate dalla polizia dal residence sociale – ex sede di Alitalia – gestito dal collettivo “Aldo dice 26×1” a Sesto San Giovanni. E che, pochi minuti fa, hanno annunciato di aver occupato un nuovo palazzo a Milano, ossia una delle torri Ligresti di via Stephenson, nella periferia della città.

La richiesta di sgombero dell’edificio a Sesto era arrivata, pochi giorni fa, dal primo cittadino del comune lombardo, il forzista Roberto Di Stefano. Gli occupanti – attivisti e famiglie, tra i quali 25 bambini – erano entrati nei locali sabato sera, dopo aver lasciato la struttura in via Oglio (zona Corvetto) a Milano, in cui avevano vissuto per due anni. Motivo: la proroga dello sgombero (e del distaccamento della corrente) fino a domani, ottenuta con la mediazione del Comune di Milano. Ieri, però, sono stati allontanati dallo stabile di Sesto e, riuniti in piazza Don Mapelli, sono stati identificati dalle forze dell’ordine.

Una delegazione di attivisti, sempre nella giornata di ieri, ha incontrato l’assessore alle politiche sociali, Pierfrancesco Majorino. Il Comune ha proposto 40 sistemazioni alternative per le famiglie con minori e in situazioni di fragilità, mentre per il resto degli inquilini le strutture di emergenza sociale. Il proprietario dello stabile di Sesto, intanto, ha chiesto di rientrare in possesso dell’edificio.

“La maggioranza degli occupanti sono furbi e violenti. La proprietà privata è un diritto – ha sottolineato il vicepremier Salvini sul tema degli sgomberi, in un’intervista a Radio Anch’io – Non si capisce perché all’occupante abusivo il sindaco debba garantire una casa. E il proprietario che ha una casa occupata debba continuare a pagarci le tasse”.

La circolare del Viminale sulla stretta alle occupazioni ha fatto molto discutere le opposizioni. I punti criticati sono la tempestività nell’esecuzione degli sgomberi e il censimento degli occupanti: a soffrirne di più saranno i centri sociali e le strutture abbandonate, occupate da poveri o migranti.

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