Non ci saranno elezioni flop, come successe lo scorso gennaio. È questa la conclusione a cui sono giunti le cosiddette “componenti ribelli” al commissariamento della Figc, nell’incontro di ieri a Palazzo Chigi con Giancarlo Giorgetti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega allo sport.
Del gruppo, che si è mostrato compatto e determinato a fermare il commissariamento della Figc, fanno parte Cosimo Sibilia della Lega nazionale dilettanti, Gabriele Gravina della Lega Pro, Damiano Tommasi in rappresentanza dell’Aic e Marcello Nicchi per l’Aia. “Con Giorgetti abbiamo parlato di politica sportiva. Oggi siamo uniti e consapevoli del fatto che noi dobbiamo comunque dare alla federazione una governance eletta democraticamente”, ha spiegato sorridendo Gravina, a margine di Palazzo Chigi.
Sul tavolo sono state poste diverse questioni, prima fra tutte il limite dei mandati per la candidatura dei presidenti federali. A Fiumicino il 22 ottobre andrà in scena l’assemblea elettiva. Il numero uno del Coni Giovanni Malagò è stato chiaro: Si andrà a votare con lo statuto vecchio, ma con regole tutte nuove”. Ovvero con i doveri imposti dalla legge 8 sul limite dei mandati. E ciò significa l’esclusione a priori di Abete, già presidente della Figc, dimessosi dall’incarico dopo il fallimento della Nazionale nel Mondiale brasiliano il 24 giugno del 2014. Questo insomma, costringerebbe il gruppo ad individuare un nuovo profilo. E la sensazione è che a candidarsi possano essere uno tra Gravina e Sibilia.
“Il 22 ottobre avremo un presidente. La fumata bianca arriverà con la condivisione di tutti e con la scelta da parte nostra. Nessuno esclude nessuno e nessuno vuole escludere nessuno, noi stiamo lavorando con serenità e tranquillità”, spiega Nicchi che a nome del gruppo che apre anche al possibile contributo della Serie A. Il gruppo dunque, si è mostrato particolarmente coeso. Tra i membri prevale anche una critica corale al commissario straordinario Roberto Fabbricini. “Probabilmente non ha maturato in così breve tempo l’esperienza per poter indicare la strada giusta per poter riformare il calcio italiano. Sui comunicati ufficiali del commissario straordinario abbiamo molte, tante perplessità”, hanno fatto sapere.