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ITALIA AL VOTO/2 Letta: “Nuovo governo? Sarà difficile ma Bersani ci proverà”. Grillo esulta: “Ora andrà di moda l’onestà”

di Giulia Di Stefano25 Febbraio 2013
25 Febbraio 2013

“Chiara indicazione di governo. Finita l’era della destra”. Solo dieci minuti dopo la chiusura delle urne, al quartier generale romano del Partito Democratico, in via delle Sette Chiese, si commentavano così i primissimi dati degli instant poll. Cieco ottimismo. Ma con il passare delle ore e delle schede spogliate, il partito di centro sinistra capitanato da Pierluigi Bersani, dato per vincitore ed ancora in testa, ha dovuto aggiustare notevolmente il tiro delle proprie dichiarazioni.
Lo scarto si riduce “Se le cose stanno così,  non si potrà governare ma Bersani ci proverà” taglia corto verso le 17.00 Enrico Letta, candidato del Pd alla Camera. Ed ancora, mezz’ora più tardi, ai microfoni di SkyTg24, un visibilmente turbato Stefano Fassina dichiara: “Lo scenario delineato da questi dati sarà un problema”.
Una cosa sta emergendo  chiaramente: il testa a testa serrato tra Pd e Pdl e lo scarto ridotto tra i due schieramenti alla Camera, scontenta il primo e galvanizza il secondo. E così il segretario del Pdl Angelino Alfano ringrazia pubblicamente gli elettori “che hanno sventato il rischio di una vittoria netta della sinistra”,  mentre il giornalista Massimo Mucchetti, candidato Pd, prefigura uno scenario preoccupante: “Probabilmente non si sarà in grado di governare e questo sarà un grosso danno per il paese. Hanno perso un po’ tutti, comunque, rispetto a Grillo”.
Pioggia di stelle sul Parlamento Il Movimento 5 Stelle, infatti, è sicuramente la più grande sorpresa delle elezioni 2013. Come partito singolo, si sta attestando secondo al Senato dietro al Pd e primo alla Camera. Guadagnerà alla Camera più di cento seggi, dopo una campagna elettorale portata avanti sul web e nelle piazze d’Italia, lontano dalla televisione e dai giornali. Alle 15.10 Beppe Grillo twitta: “Andrà di moda l’onestà”. Poco dopo Davide Barillari, candidato 5 Stelle alla presidenza della regione Lazio, intervistato nel primo pomeriggio da un giornalista di Rainews24, dichiara con molta tranquillità di aspettarsi risultati più alti di quelli delineati dai primi instant poll. E il tempo gli dà ragione. Il Movimento 5 Stelle ci aveva visto lungo o, forse, aveva saggiato meglio il terreno di queste elezioni.  “Le nostre sono le idee di buon senso che appartengono al popolo italiano – afferma il candidato grillino Alessandro Di Battista – noi non vogliamo essere chiamati onorevoli perché siamo solo i rappresentanti di questo popolo.  I libri di storia parleranno di Beppe Grillo tra qualche anno, è un grandissimo italiano, un grandissimo esempio”.
M5S festeggia sul web Mentre sulle televisioni generaliste e sui canali all news si moltiplicano i collegamenti in diretta dalle sedi dei vari partiti, in diretta streaming su “La Cosa”, il canale YouTube dei 5 Stelle, si esulta per i risultati sorprendenti raggiunti. Interviene anche telefonicamente il vicedirettore del Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, che fa un in bocca al lupo ai grillini ed entra a gamba tesa contro il centrosinistra: “I partiti sono con le spalle al muro ed è positivo visto che quello che hanno combinato negli ultimi anni. Forse ora – prosegue Travaglio – chi ha sperato di vincere la partita senza scendere in campo e non ha fatto campagna elettorale, come il Pd, ne pagherà le conseguenze. Non c’è stata nessuna rimonta di Berlusconi che è fermo da un mese ma sono gli altri che sono andati indietro, dopo le primarie si sono fermati lì pensando di vivere di rendita e hanno imbarcato acqua”.
Sconfitti e delusi Non c’è molto spazio, invece, per le dichiarazioni degli sconfitti. Mario Monti si chiude in un silenzio stampa, mentre i dati suggeriscono che la sua coalizione passerà per il rotto della cuffia le soglie di sbarramento alla Camera e al Senato. Pierferdinando Casini, leader dell’Udc, tira fuori un grande fairplay: “Nella vita si vince e si perde  e vale anche per la politica. Abbiamo parlato un linguaggio di serietà ma il risultato è stato un po’al di sotto delle aspettative anche se dignitoso. Insuperabile la campagna elettorale di Berlusconi. Gli elettori hanno sempre ragione e onore ai vincitori”. Di diverso avviso Mario Monti. Per lui il risultato elettorale della sua coalizione (ha superato di poco il 10% alla Camera) è soddisfacente. “Sì’, sono davvero molto soddisfatto – ha detto il presidente del consiglio – abbiamo creato la nostra coalizione solo un mese e mezzo fa e abbiamo fatto una campagna elettorale corretta, senza promesse assurde. Mi auguro che si possa comunque costituire un governo”.
Anche Rivoluzione Civile di Antonio Ingroia, come l’Udc di Casini e Fli di Gianfranco Fini, è fuori dai giochi. “Siamo arrivati a pochi elettori – dichiara Ingroia –  Bersani ha avuto la possibilità di un dialogo con noi ma non ci ha risposto. Ora si assumerà la responsabilità di questa scelta. Abbiamo avuto poco tempo ed era difficile. Ma Rivoluzione Civile non finisce qui”.
Nella sede del Pd Bersani assente, non si è visto. Nel partito c’è già chi avanza critiche (“Ah, se c’era Renzi…”) ed è probabilmente deluso anche per i risultati del suo paese, Bettola, dove ha vinto il centrodestra.  Poche parole ieri sera a tarda ora (“Abbiamo vinto alla Camera e al Senato, toccherà a noi gestire il dopo-voto”). Parlerà più a lungo oggi, in una conferenza stampa prevista per le 11.

Giulia Di Stefano

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