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Cori, striscioni e bandiere: in piazza San Pietro turisti e pellegrini da tutto il mondo

di Alessandra Pepe24 Febbraio 2013
24 Febbraio 2013

Più di 100mila persone, secondo il direttore della Sala Stampa Vaticana padre Federico Lombardi, quattro maxischermi, due posizionati all’inizio del Colonnato e due ai lati del Sagrato di San Pietro, circa 2000 uomini, tra agenti e volontari delle forze dell’ordine, 300 della Protezione Civile e 50 della Unitalsi.  Questi sono i numeri dell’ultimo Angelus di Benedetto XVI.
L’affetto della piazza. Una folla oceanica di laici, tra famiglie e gruppi cattolici, ma anche preti e suore, è accorsa a salutare il Pontefice. E proprio nelle prime parole il Papa ha voluto rivolgersi direttamente ai fedeli presenti a San Pietro «Cari fratelli e sorelle, grazie per il vostro affetto». Insieme a Benedetto XVI la vera protagonista dell’Angelus è, infatti, stata la gente che era in piazza e nelle strade intorno al Vaticano. Nonostante fosse sparsa ovunque, solo i più fortunati, o meglio i mattinieri, si sono riusciti a “conquistare” un posto in Piazza San Pietro, e molte altre persone si sono riversate nelle vie adiacenti, nonostante ciò durante l’Angelus si è avvertito un forte senso di raccoglimento e di partecipativo silenzio. C’è stato, perfino, chi ha sfruttato la visita nella Basilica di San Pietro per ascoltare il Pontefice dall’alto della Cupola.
La finestra con vista sul mondo. Oltre ad essere da sempre il centro della cristianità, per una mattina Piazza San Pietro così stracolma è diventata l’ombelico del mondo, rappresentato senza divisioni di razza e Paese, perché tutti gli astanti hanno avuto un unico scopo: sostenere e ringraziare il Pontefice per il suo operato. Una piazza anche colorata, dalle bandiere dei diversi Paesi, in festa, molti i cori sia a sostegno del Papa che i fedeli messicani hanno intonato “Cielito Lindo”, e partecipe anche con gli striscioni. E quello che risulta è una San Pietro variegata, gremita e multiculturale, dove ognuno ha cercato di sottolineare la sua provenienza, ma senza sciovinismi, solo per far capire al Papa da dove è iniziato il viaggio che l’ha portato ad essere a Roma per l’Angelus. In occasione di questo appuntamento, infatti, le ricerche dei voli per la Capitale sono quintuplicate rispetto all’anno scorso di questo periodo.
Benedetto XVI e la folla. Il Papa è stato interrotto due volte dagli applausi dei fedeli, in particolare quando ha fatto riferimento alla sua scelta di dimettersi. E anche in quel caso ha risposto «Grazie, grazie». Ma non solo ai fedeli è andato il ringraziamento del Papa anche al «Signore per il sole che ci dona», condizione meteo che ha permesso di seguire l’Angelus senza il previsto maltempo. E anche nell’ultima parte del suo discorso il Papa si è rivolto alla folla “Grazie, in preghiera siamo sempre vicini”. L’impressione è che i suoi fedeli non lo lasceranno mai, anche oltre il suo pontificato.
La scelta del Pontefice tra Papaboys e CL. Per Loredana Corrao, portavoce dell’Associazione nazionale dei Papaboys: «Oggi per noi è una festa. Ci sentiamo come i discepoli di Emmaus. Siamo venuti a ringraziare il Pontefice, non a dirgli addio perché abbiamo vissuto con lui un percorso che ci ha segnato. Benedetto XVI è il Papa della speranza, del coraggio e della Chiesa Nuova. Il suo gesto – sottolinea la Corrao – di lasciare il pontificato è un segno d’amore intriso dal coraggio e dalla speranza. Questo Pontefice ci ha insegnato che la vera forza non è il potere dell’uomo, ma  la potenza di Dio». Anche secondo padre João Chagas, esponente della Comunità Cattolica Shalom, associazione che da 30 anni si occupa di evangelizzazione: «Oggi è una giornata di gratitudine verso il Papa. Siamo riconoscenti per il suo magistero per tutti i libri, i documenti e la catechesi che ci ha lasciato. È un sentimento difficile da spiegare quello che provo oggi – sottolinea don Chagas – perché di solito lo si vive quando muore un Papa, è un  misto di stupore, come quando ho saputo della sua decisione di lasciare il Pontificato, ma anche ammirazione per l’umiltà della scelta. Principalmente provo – afferma Padre Chagas- speranza nei confronti di Benedetto XVI perché rimarrà con noi in un altro modo, e sono sicuro che continuerà a pregare per noi». E per Massimo, esponente di Comunione e Liberazione, presente a San Pietro con la sua figlioletta in braccio «La decisione del Papa di lasciare il pontificato è un gesto di grande libertà per il bene della Chiesa, e sono qui, infatti, oggi per ringraziare il Papa della libertà che ci ha dato».
Le misure di sicurezze e il trasporto. Infiltrati tra i pellegrini si aggiravano anche agenti 007 vestiti da prete, tra loro c’era chi aveva penne speciali che, in realtà, erano telecamere e microfoni ambientali. Mentre sui tetti “dominavano” tiratori scelti che hanno controllato dalle terrazze gli ingressi a San Pietro. È stata una domenica particolare anche per il trasporto pubblico. È stato rafforzato, infatti, il servizio metro nella fascia oraria delle 8 fino alle 15 e aumentata la presenza di personale dell’assistenza a Termini e Ottaviano, con volontari della Protezione Civile nelle fermate metropolitane di raccordo. Si è replicato, dunque, con qualche novità l’organizzazione di domenica scorsa.

Alessandra Pepe

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