“Secondo la prassi ecclesiale, il fedele si accosta normalmente all’Eucaristia in forma processionale e si comunica in piedi con devozione, oppure in ginocchio, come stabilito dalla Conferenza Episcopale, ricevendo il sacramento in bocca o, dove è permesso, sulla mano, come preferisce”. Papa Francesco ha messo fine, in modo incontrovertibile, a una polemica recentemente diffusa tra i teologi e sostenuta dal cardinale Robert Sarah, prefetto della Congregazione per il Culto divino e la Disciplina dei sacramenti: è possibile approcciarsi al sacramento della Comunione come meglio si crede.
La questione nasce dal fatto che secondo alcuni, dopo aver ricevuto l’ostia in mano, delle briciole potrebbero disperdersi. Così il Corpo di Cristo verrebbe profanato.
“Celebriamo l’Eucaristia per nutrirci di Cristo, che ci dona se stesso sia nella Parola sia nel Sacramento dell’altare, per conformarci a Lui. Lo dice il Signore stesso che chi mangia la Sua carne e beve il Suo sangue rimane in Lui e Lui in noi”, ha chiarito il Pontefice. Questo momento va prolungato con il silenzio successivo alla comunione, che permette il dialogo con il Signore attraverso la preghiera o recitando un salmo o un inno.