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HomePolitica Bivio per 5 stelle e Lega: bonus di maggioranza al partito o coalizione

Legge elettorale, la Lega
spinge per una riforma
con premio alla coalizione

M5S vuole invece il bonus al partito

Trattative per presidenze delle Camere

di Giulia Turco16 Marzo 2018
16 Marzo 2018

L'intervento del leader della Lega Nord Matteo Salvini al convegno PLI su Flat Tax a Roma 19 dicembre 2017. ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI

È un profilo basso quello che, per ora, il leader del Movimento 5 stelle Luigi Di Maio, pare abbia scelto di mantenere. Segnato dall’assenza di appuntamenti pubblici negli ultimi giorni e dalla scelta di lasciare ai capigruppo le redini delle consultazioni per le presidenze delle Camere. Un timore sembra aleggiare sul Movimento: quello di restare fuori dai giochi di governo.

Innanzitutto c’è l’assenza, per il M5S, di una buona carta da giocare al Senato. La candidatura a Palazzo Madama vede infatti il nome di Danino Toninelli, che da un lato gode del favore di Davide Casaleggio, dall’altro potrebbe essere messo in discussione perché già capogruppo del Movimento. La sua candidatura infrangerebbe infatti la regola per cui chi ha già un incarico non può ricoprirne un altro. Un secondo motivo di timore per Di Maio deriva dal fatto che con il nome di Giancarlo Giorgetti alla Camera, sia più facile, per il centrodestra, formare una maggioranza di governo che riporti il Pd dentro i giochi e tiri fuori il Movimento.

Sul fronte che riguarda strettamente il governo poi, fanno tremare le ultime dichiarazioni di Matteo Salvini che punta alla modifica del Rosatellum, con l’aggiunta di un premio di maggioranza alla coalizione, e che mira poi a tornare rapidamente al voto. Soluzione che il Movimento difficilmente sarà disposto ad accettare, essendo la forza politica che ha ottenuto più consensi correndo da sola. Ora che è la forza di maggioranza con il 32%, infatti, il M5S ha iniziato riconsiderare il premio al singolo partito. “L’unico modo per non prendere in giro gli italiani è applicare un premio di maggioranza, – ha detto il leader leghista – La legge elettorale è facilissima da cambiare, basta una settimana”.

Il capogruppo grillino Toninelli, che qualche mese fa aveva definito il Rosatellum “una schifezza incostituzionale”, ha ribadito al Pd di aver varato una legge che non garantisce alcuna governabilità. Imminente è arrivata la risposta su Facebook di Ettore Rosato: “Cari grillini, con il Rosatellum alla Camera avete ottenuto 220 deputati mentre con la legge che proponevate voi ne avreste avuti 201.  Mi sembra che non abbiate titolo per lamentarvi di questo”.

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