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HomeCultura La disabilità come stimolo per superare gli ostacoli. Il caso Stephen Hawking

La disabilità come stimolo
per superare gli ostacoli
la lezione di Hawking

Antonella Patete a Lumsanews

"E' stato un esempio per tutti"

di Valerio Toma14 Marzo 2018
14 Marzo 2018

«Hawking è stato un modello di ispirazione non soltanto per le persone che convivono con una disabilità, ma per tutti. È la dimostrazione di come non ci siano ostacoli alle potenzialità dell’essere umano». Così Antonella Patete, giornalista di “Redattore Sociale”, racconta uno dei massimi scienziati dell’era moderna. La redattrice sta lavorando a un nuovo numero monografico, che verrà pubblicato sulla rivista SuperAbile.

In questo lavoro voi parlate di personaggi illustri che sono riusciti, nonostante le loro disabilità, a diventare delle icone. In che modo questo avviene?

Noi abbiamo molti esempi di uomini illustri che, sia nel passato che nella contemporaneità, hanno convissuto o convivono con una disabilità. Illustri non per la disabilità, ma perché nei vari campi hanno saputo distinguersi. In alcuni casi la loro condizione può giocare in parte un ruolo positivo: può essere uno stimolo superiore per superare i propri limiti. Questo ovviamente non vale per tutti. Non vorrei che fosse un concetto che si estremizzasse: ognuno ha una sua storia personale e vive in diverso modo le proprie sofferenze.

Voi parlate anche di Stephen Hawking.

Il suo caso è eclatante. Penso che sia stato un grandissimo astrofisico che ha dato un grande contributo alla scienza. Lui, secondo me, e anche un’icona: per la sua mente brillante e anticonformista ma anche per la sua semplicità. Una parte del suo fascino come scienziato, famoso anche per il suo umorismo brillante, nasce proprio da questo contrasto. Cioè da un corpo limitato da fortissimi deficit.

Può essere quindi considerato un modello di ispirazione?

Lo è senz’altro, non soltanto per le persone che vivono questa condizione ma anche per tutti gli altri. Lui può ispirare tutti sia perché è stato un grande scienziato, sia perché non si è fatto scoraggiare da difficoltà grandissime.

In questo caso in Italia potremmo pensare a Bebe Vio.

Certo. Sarebbe interessante oggi fare un sondaggio e vedere quante persone non la conoscono. Credo siano molto poche. Lei è il simbolo di come l’uomo non ha limiti. Ricordiamoci cosa ha detto a Obama: “Non c’è niente di impossibile per me”. È la sua filosofia di vita, estremamente semplice. Grazie a lei, come a Hawking, tutto il mondo della disabilità ha iniziato a cambiare immagine e a portare il proprio contributo a livello di dibattito pubblico. Sono riusciti a diventare testimonial di un cambiamento epocale.

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