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HomeCultura Addio a Stephen Hawking, il genio del Big Bang

È morto Stephen Hawking
lo scienziato dei Buchi Neri
combatteva contro la Sla

matematico, fisico e astrofisico

affrontava la scienza con ironia

di William Valentini14 Marzo 2018
14 Marzo 2018

epa06602120 (FILE) - A handout photo made available by the Zero-Gravity Corporation shows British physicist Stephen Hawking floating in a weightless environment created by flight maneuvers during a flight aboard a modified Boeing 727 owned and operated by the Zero-Gravity Corporation after taking off from the Kennedy Space Center in Cape Canaveral, United States, 26 April 2007 (reissued 14 March 2018). British renowned physicist Stephen Hawking has died on 13 March 2018 at the age of 76, his family announced. EPA/ZERO GRAVITY CORPORATION HANDOUT HANDOUT EDITORIAL USE ONLY/NO SALES

Ha raggiunto le più alte vette della ricerca scientifica, guardando le stelle con le lenti dell’ironia. Stephen William Hawking, l’astrofisico britannico di fama mondiale, è scomparso questa mattina. Aveva 76 anni e dall’età di 21 combatteva con una forma aggressiva di Sclerosi laterale amiotrofica (Sla), che lo costringeva sulla sedia a rotelle.

Sono stati i figli dello scienziato, Lucy, Robert e Tim, a dare al mondo la notizia: “È stato un grande scienziato e un uomo straordinario il cui lavoro continuerà a vivere per anni. Il suo coraggio e la sua perseveranza, insieme al suo brillante humour, hanno ispirato molti nel mondo”.

Per anni Hawking, nato a Oxford, fu professore di matematica e fisica teorica presso l’università di Cambridge. Nella sua carriera di ricercatore scrisse pagine fondamentali sulle teorie di cosmologia relativistica, che hanno stravolto le nostre conoscenze sulla struttura dello spazio. Uno dei suoi contributi più importanti è stato, senza dubbio, il lavoro sulle radiazioni che prendono il suo nome e i suoi studi sui buchi neri. Gli studi sull’unificazione della gravitazione con la meccanica quantistica gli garantirono il successo: il suo libro “Dal big bang ai buchi neri. Breve storia del tempo”, pubblicato nel 1988, gli garantì la fama mondiale, con 10 milioni di copie vendute, e venne tradotto in 40 diverse lingue.

Una sedia a rotelle progettata su misura e un computer con sintetizzatore vocale sono stati i mezzi che gli hanno permesso di comunicare con il mondo. Al lavoro di ricercatore Hawking seppe affiancare un’intensa attività di divulgazione coniugando al rigore scientifico un grande senso dell’ironia: in più occasioni interpretò se stesso nella serie tv di successo “The Big Bang Theory” e venne disegnato da Matt Groening nel famoso cartone animato “The Simpson”.

Si è sempre definito agnostico nei suoi studi, sostenendo che non è necessario un creatore per spiegare la nascita del cosmo, “ma si poneva ugualmente il problema, e questo è interessante”, ha dichiarato all’Ansa Nichi D’Amico, presidente dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf).

Curiose coincidenze legate all’ultimo giorno della vita di Hawking: oggi, nel 1879, nasceva Albert Einstein e si celebra la giornata mondiale del Pi Greco. Come curiosa fu la coincidenza legata al giorno della sua nascita: l’8 gennaio 1942, esattamente 300 anni dopo la morte di Galileo Galilei, come Hawking ha sempre tenuto a precisare.

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