È appena trascorso un lustro dal 13 marzo 2013, quando è stato eletto al soglio papale il cardinale Jorge Mario Bergoglio. A ridosso del quinto anniversario del papato di Francesco, esce nelle sale Usa il primo film a lui dedicato, diretto dal regista premio Oscar Wim Wenders.
“Papa Francesco. Un uomo di parola”, sarà un viaggio personale con Bergoglio, non una biografia. Il punto di partenza del progetto, secondo il prefetto della Segreteria per la Comunicazione della Santa Sede monsignor Dario Viganò, è stato quello di “fare un film con Papa Francesco, e non su papa Francesco.”
Il film racconta le idee e il messaggio del pontificato di Jorge Bergoglio, le sfide a cui il suo mandato sta andando incontro. Rispondendo alle domande raccolte nel corso dei viaggi fatti da papa Francesco, il pontefice affronta temi come l’ecologia, l’immigrazione, la povertà di coloro che vivono nelle favelas o nei campi profughi. La tecnica scelta da Wenders per realizzare il film è quella “direct to camera”, che consente allo spettatore di trovarsi faccia a faccia con papa Francesco e avere la sensazione che risponda alle domande di ciascuno, creando così un dialogo personale con i presenti in sala.
Il regista, commentando la proposta ricevuta dal Vaticano di girare “Papa Francesco. Un uomo di parola”, lascia intravedere tutta la sua sorpresa, come riporta Vatican News. “Mi resi conto che un progetto di questo genere comportava una grandissima responsabilità. Comunque, un compito totalmente diverso da qualsiasi film avessi girato fino ad allora. Ma naturalmente sarei andato, per capire cosa avesse in mente don Dario, e venne fuori che mi offriva carta bianca, dandomi la possibilità di decidere io stesso come mi sarei immaginato il film. E che il Vaticano non avrebbe interferito e avrebbe aperto gli archivi. Ho detto di sì, ovviamente”.