A passo di lumaca, ma la disoccupazione cala anche in Italia. Nella media del 2017 il tasso è sceso di 0,5 punti percentuali, assetandosi all’11,2% dall’11,7% dell’anno prima. A rilevarlo l’Istat, che precisa come questo sia il terzo calo consecutivo, nonché il livello più basso mai registrato dal 2013. Conseguentemente si riduce di circa 105 mila unità il numero delle persone in cerca di un lavoro.
Il tasso di occupazione nella media del 2017 cresce dell’1,2%, pari a 265 mila unità, raggiungendo quota 58%, livello più alto dal 2009. Tuttavia non siamo ancora ai livelli pre-crisi, con uno 0,7% in meno rispetto al picco registrato nel 2008. Complessivamente il numero di occupati è pari a circa 23 milioni.
Permangono altresì forti divari tra il Nord e il Sud del Paese. Il tasso di disoccupazione infatti si riduce in tutte le aree, ma nel Mezzogiorno (19,4%) è quasi tre volte quello registrato al Nord (6,9%) e circa il doppio di quello del Centro (10%).
Andando più in dettaglio l’Istat rileva che nel 2017 l’occupazione è stata trainata dai dipendenti a tempo determinato, che salgono nella media annua a 2 milioni 723 mila, in aumento di 298 mila unità, contro un rialzo di sole 73 mila unità per i contratti a tempo indeterminato. Fa registrare invece il minimo assoluto il numero dei lavoratori indipendenti, scesi per il settimo anno consecutivo a quota 5 milioni 342 mila, ovvero 105 mila in meno in un anno.
Quanto alle fasce generazionali, scende anche il tasso di disoccupazione per gli under 25 (al 34,7%, -3 punti) e per i giovani compresi tra i 15 e i 34 anni (al 21,2%, -1,3 punti), mentre sale per gli over 50 (al 6,2%, +0,2 punti).