Torna in televisione il delitto di Avetrana, con il programma di approfondimento Storie Maledette di Franca Leosini, tornato in onda su RaiTre ieri sera proprio con il racconto dell’omicidio della piccola Sarah Scazzi.
Nella trasmissione – arrivata alla sua sedicesima edizione – sono intervenute Sabrina Misseri e sua madre Cosima Serrano, che stanno scontando l’ergastolo nel carcere di Taranto con l’accusa di aver ucciso Sarah nel 2010. Un delitto, quello di Avetrata, che sconvolse l’opinione pubblica italiana.
Per la prima volta, le due donne raccontano in tv la loro verità e la loro versione dei fatti. Sabrina, cugina di Sarah, ha raccontato il forte legame con la vittima che, secondo lei, “non aveva un’alta autostima di sé” e per questo la portava con i suoi amici per “lasciarsi un po’ andare”. Alcuni particolari sconosciuti del rapporto delle due donne con la vittima li ha raccontati Cosima: “La piccola Sarah – ha dichiarato – era molto legata a noi, voleva farsi adottare e portava una mia foto nella borsa dicendo che si trattava di sua madre”.
Nel corso dell’intervista è stato poi ripercorso da Sabrina il suo rapporto con Ivano Russo, di cui era innamorata e che secondo gli inquirenti sarebbe all’origine della tragedia, scaturita quindi per motivi passionali. Infine la ricostruzione degli ultimi minuti di vita di Sarah. Il titolo dello speciale di due puntate (la seconda andrà in onda il 18 marzo) è proprio “Sarah Scazzi: quei venti minuti per morire”. E alle domande serrate e dirette della Leosini, Sabrina Misseri è scoppiata a piangere, lamentando di essere stata dipinta come una serial killer.
La prima puntata di Storie Maledette non a caso è finita senza una conclusione, dando appuntamento ai telespettatori a domenica prossima e registrando un boom di ascolti con 1.855.000 spettatori, pari al 7,5% di share.