Dopo quasi 80 anni il mistero su quei resti trovati in un’isola dell’Oceano Pacifico sembra essere stato risolto. Appartengono a Amelia Earhart, leggendaria pilota americana. Lo ha stabilito una ricerca di Richard Jantz, del Centro di Antropologia Forense dell’Università del Tennessee. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Forensic Anthropology.
Earhart nel 1937 tentava di raggiungere in volo l’isola Howland, prima di scomparire dagli strumenti radio di una barca statunitense stazionata sull’atollo dove il sole sorge per l’ultima volta ogni giorno.
Jantz ha utilizzato il programma informatico Fordisc per stabilire sesso, età e statura partendo da misurazioni dei resti ossei. La lunghezza delle ossa della pilota è stata invece ottenuta a partire da fotografie e dai suoi vestiti. Secondo le analisi, la somiglianza con Amelia Earhart era maggiore rispetto al 99% di individui in un largo campione di riferimento.
Sulla vicenda della pilota e’ stato girato anche un film: Amelia, del 2009.