Cresce il numero delle donne imprenditrici in Italia. Lo rivela il centro studi CNA, Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa, nell’ultimo studio pubblicato. Rispetto al 2016, il numero di imprenditrici è aumentato dello 0,3% nel 2017, mentre è diminuito quello degli imprenditori, ma in maniera quasi impercettibile. Quindi ci sono 2,8 milioni di donne che fanno impresa a vario titolo in Italia, oltre un quarto delle forze imprenditoriali totali.
Inoltre, nel 2017, l’Italia – secondo Cna – è il secondo paese europeo, subito dopo il Regno Unito, ad avere il maggior numero di lavoratrici indipendenti (1,4 milioni) in età compresa tra i 15 e 64 anni, battendo anche la Germania (quasi 1,3 milioni di unità), la Francia (990mila), la Spagna (964mila), e la Polonia (830mila).
Nel dettaglio, le titolari d’impresa sono 845.895, 624.491 sono socie, 1.090.693 amministratrici e 238.682 ricoprono, invece, altre cariche. La maggior parte si occupa soprattutto di commercio (23,7% delle donne), seguito da attività di alloggio e ristorazione (10,5%) e da impieghi manifatturieri (10,2%). I settori, invece, in cui il numero delle donne supera quello degli uomini sono le attività di servizi (53,8%), le attività sanitarie (43%), e quelle di assistenza sociale (38,1%).
Facendo un’analisi territoriale, il maggior numero è concentrato nel nord-ovest e centro del paese. Il valore oscilla dal minimo del Trentino Alto Adige (23,4%) al massimo della Valle D’Aosta (30,2%). Eppure, l’incremento maggiore viene registrato nel Meridione, con il +1,6% contro +0,8 degli imprenditori in Sicilia, il +1,4% contro +0,3% in Sardegna, il +1,0% contro +0,5% nel Lazio e +0,9% e +0,7% in Calabria. Nel settentrione il tasso d’incremento femminile, seppur di minore entità rispetto a quello maschile, ha subito variazioni negative.