Ha retto solo poche ore il corridoio per gli aiuti umanitari in Siria, che le agenzie Onu insieme a diverse organizzazioni erano riuscite ad aprirsi, con il permesso del governo di Damasco, per i aiutare i 400 mila civili intrappolati nella Ghuta orientale. Il convoglio di 46 camion delle Nazioni Unite, che trasportava cibo e medicinali alla popolazione assediata, è stato costretto ad interrompere gli aiuti a causa dei bombardamenti governativi sull’enclave controllata dai ribelli siriani. Lo ha confermato all’agenzia Ap il portavoce Comitato internazionale della Croce rossa, Ingy Sedki. Sedki ha fatto sapere che la maggior parte del materiale destinato a 30mila persone è stato consegnato, ma la missione si è dovuta interrompere dopo nove ore per via della ripresa degli attacchi. Al convoglio, prima che entrasse nella città di Duma, le forze governative avevano sequestrato i kit salvavita e il materiale chirurgico, come quello per le trasfusioni. Secondo i funzionari dell’Onu è stato bloccato il 70% di queste forniture che, per il regime di Damasco, finiscono per curare, oltre i civili, anche i ribelli feriti, aiutandoli a resistere.
In Siria i bombardamenti
proseguono senza sosta
stop agli aiuti umanitari
Il convoglio dell'Onu ha dovuto fermare
trasporto di cibo e medicine ai civili
06 Marzo 201855