Dopo la scossa di terremoto di magnitudo 7.5 che ha colpito la regione degli altipiani in Papua Nuova Guinea la scorsa settimana, il bilancio è devastante. Secondo quanto riferito dalla Croce Rossa internazionale, il numero delle vittime è salito a oltre cento. Interi villaggi sono stati distrutti e migliaia sono le persone sfollate, rimaste senza cibo né acqua pulita, mentre si susseguono le scosse di assestamento.
Le regioni colpite hanno difficoltà ad accedere agli aiuti a causa delle difficoltà per raggiungere la zona, tanto che si sta pensando di consegnare i viveri per via aerea. Il terremoto ha causato frane che hanno bloccato interi fiumi, inquinando le acque utilizzate per bere. Secondo quanto riferito dai soccorritori, le strade sono interrotte, ponti, scuole e cliniche distrutte. Le scosse, inoltre, hanno costretto a fermare anche l’estrazione di gas liquido operato dal colosso Usa ExxonMobil, il più grande impianto industriale del Paese.