Continuano le tensioni tra Ucraina e Russia dopo la scelta di Gazprom di non fornire più energia al paese confinante. Il gigante dell’energia di San Pietroburgo non solo ha chiuso i rubinetti del gas senza preavviso, nel periodo più freddo del rigido inverno di Kiev, ma ha anche avviato questa mattina le procedure per rescindere tutti i contratti con Naftogaz, l’azienda produttrice di energia ucraina.
La scelta di Gazprom solleva allarmi anche in Europa orientale: la società russa, infatti, vorrebbe rescindere anche i contratti per il transito dei metanodotti, fondamentali per l’approvvigionamento di gas di molti paesi europei.
In realtà sembra che la società russa non possa rinunciare ai suoi clienti europei e anche la procedura scelta, ovvero rivolgersi alla Corte arbitrale di Stoccolma, lascia immaginare che passerà molto tempo prima di arrivare a una vera interruzione dei rapporti commerciali, come scrive Il Sole24.
Secondo gli osservatori è probabile che questa mossa sia parte di una strategia che vede Gazprom contrapposto alle autorità europee su più lati: dalle inchieste dell’Antitrust al braccio di ferro per il raddoppio del Nord Stream gasdotto che collega Mosca a Berlino.