Nella notte più attesa dai cinefili – quella degli Oscar, ossia i riconoscimenti assegnati dall’Academy of Motion Picture Arts and Sciences – La forma dell’acqua di Guillermo del Toro ha trionfato, portando a casa quattro statuette. E così mentre dall’altra parte del mondo, in Italia, lo sguardo era rivolto all’esito delle elezioni, al Dolby Theatre di Los Angeles il regista messicano ha conquistato i premi per miglior film, miglior regia, miglior colonna sonora originale e miglior scenografia.
La cerimonia – la 90esima, celebrata con la proiezione di alcune scene di film cult – è stata presentata da Jimmy Kimmel, che nei suoi sketch ha toccato diverse tematiche: dalla politica di Trump a Hollywood dopo il caso Weinstein, con al centro la questione femminile. A proposito di donne, a conquistare il riconoscimento più importante per un’attrice protagonista è stata Frances McDormand, grazie alla sua interpretazione in Tre manifesti a Ebbing, Missouri. Allison Janney, che figura tra i personaggi di Tonya diretto da Craig Gillespie, ha ricevuto il premio come migliore attrice non protagonista, mentre Sam Rockwell ha conquistato il correspettivo riconoscimento maschile con Tre manifesti a Ebbing, Missouri. Gary Oldman, Winston Churchill in L’ora più buia, è stato proclamato miglior attore protagonista. La pellicola ha vinto anche per il trucco.
L’Italia non è restata a mani vuote e ha ritirato una statuetta: quella per la miglior sceneggiatura non originale di Chiamami col tuo nome, film scritto da James Ivory e diretto da Luca Guadagnino. Get out – Scappa è stato premiato per la miglior sceneggiatura originale, mentre il cileno A fantastic woman è, secondo l’Academy, il miglior film straniero.
Il disneyano Coco ha vinto nelle categorie film d’animazione e canzone originale (“Remember me”), Dear Basketball in quella dei corti animati. Dunkirk di Christopher Nolan ha ricevuto i riconoscimenti per miglior montaggio e miglior effetti sonori, Blade Runner 2049 per la fotografia e gli effetti speciali. Infine Il filo nascosto ha conquistato l’Oscar ai costumi, Icarus di Bryan Fogel quello al miglior documentario.