Luigi Di Maio non parla. Lo farà intorno all’ora di pranzo, preferisce aspettare i risultati quasi definitivi. Mettere a fuoco il quadro, elaborare la strategia che lo porti ad essere il prossimo inquilino di Palazzo Chigi. Intanto assapora e si gode la vittoria. Per il M5S è un trionfo: primo partito, con circa il 32% dei consensi. All’hotel “Parco dei Principi” a Roma, sede del comitato pentastellato, si respira un’aria di trepidante fiducia. I primi exit poll confermano i sondaggi della vigilia e scatenano già le urla di gioia del esponenti del Movimento. Gli scrutini successivi non li smentiscono, ma anzi alzano addirittura l’asticella.
Il primo a intervenire è Alfonso Bonafede, potenziale ministro della Giustizia. “Un risultato che, se confermato, è storico ed erge il M5S a pilastro della prossima legislatura”. Poi tocca ad Alessandro Di Battista e Paola Taverna. Per “Dibba” è l’apotesi. “Ora dovranno tutti confrontarsi e parlare con noi, adeguandosi alla trasparenza del Movimento”. Riccardo Fraccaro conferma ed incalza: “Nessun governo è possibile senza il M5S”. Sorrisi che a stento trattengono la soddisfazione di un trionfo elettorale ormai scritto, anche se per vedere tutte le schede scrutinate bisognerà aspettare la tarda serata.
Un abisso quello che separa il M5S dal Pd, secondo ma in crollo verticale intorno al 20%. Dai dem nessun giro di parole, la sconfitta è nettissima. Il centrodestra si conferma prima coalizione, ma il cambio in testa, con la Lega davanti a Forza Italia, segna anche un cambio generazionale tra Salvini e Berlusconi. Numeri che però non garantiscono a nessuno la maggioranza per governare. La strada per Palazzo Chigi dovrà essere tracciata inevitabilmente dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ma al “Parco dei Principi” sono consapevoli che sarà quasi impossibile prescindere da loro. Tutti dovranno parlare con loro, intanto tutti attendono che a parlare sia Luigi Di Maio.