“Ostia Antica era una grande e bella città, biglietto da visita della Roma imperiale, oltre a essere il più grandioso sistema portuale e commerciale dell’interno Mediterraneo antico”. Il più grande sito archeologico antico del mondo, assieme a Pompei, è stato così definito dalla sua direttrice, Maria Rosaria Barbera, in occasione della notizia dei 32 milioni di euro stanziati dal Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe). L’iniziativa è stata del Ministero dei Beni culturali: il ministro Dario Franceschini vuole realizzare il ‘Grande progetto Ostia’, seguendo l’esempio del ‘Progetto grande Pompei’. “C’è una Ostia che va dal III al V secolo dopo Cristo che è ancora misteriosa, ma adesso abbiamo gli strumenti critici e i metodi di scavo per indagarla con una scientificità maggiore. Vogliamo far conoscere anche Isola Sacra, la più grande necropoli romana del Mediterraneo con 200 tombe monumentali. Ad oggi la vedono in pochissimi, e invece è un grande esempio di architettura, con mosaici e affreschi”, ha spiegato Maria Rosaria Barbera. Il progetto offrirà al pubblico anche visite con la realtà aumentata e con sussidi 3D.
La Regione Lazio ha stanziato poi altri 8 milioni di euro per la riqualificazione dell’ex Enalc Hotel, che dovrebbe diventare il Politecnico del Mare di Roma Tre. “Il futuro Politecnico del mare è la favola bella di Roma Tre: lì si formeranno gli ingegneri che studieranno come produrre energia pulita. Le prime lezioni prenderanno avvio il prossimo ottobre, provvisoriamente nel nuovo studentato che la Regione Lazio ha dedicato alla memoria di Giulio Regeni”, queste le parole di Luca Pietromarchi, neo rettore dell’Università Roma Tre. Saranno creati, dunque, un nuovo studentato da 50 posti e un polo universitario legato al corso di laurea in Ingegneria delle tecnologie per il mare. Sarà il primo corso italiano di questo genere, realizzato con Cnr, Asi, Agenzia Spaziale Italiana e Insean (Istituto Nazionale per Studi ed Esperienze di Architettura Navale).
In totale, quindi,i alla rinascita di Ostia sono stati dedicati circa 40 milioni di euro, attraverso tanti restauri, come è stato fatto recentemente per Pompei. È previsto poi anche un lavoro di progettazione, spiega Franceschini, “per riconnettere il complesso archeologico di Portus in un sistema di visita unitario, che ne esalti il carattere di paesaggio, il valore storico-artistico e naturalistico e le diverse componenti al suo interno, dal porto di Claudio alle navi antiche, fino al parco del porto di Traiano”. L’esperta Barbera ha illustrato i progetti in cantiere per adesso. I restauri riguarderanno murature, mosaici e affreschi della prima grande colonia romana. Al contrario di Pompei, che venne sepolta da un’eruzione, Ostia Antica era “legatissima a Roma ma indipendente, le testimonianze di pittura romana vanno dalla prima età imperiale fino al quarto secolo dopo Cristo”. La nuova ala del museo verrà messa a nuovo e verrà aperto il museo delle navi di Fiumicino nei pressi del porto, per richiamare il ruolo del più grande sistema portuale dell’antichità. “Qui i grandi scavi sono stati fatti ad inizio Novecento – continua Barbera – e poi, con la prima Esposizione, si cercò la Roma imperiale e si distrusse il tardo antico: una ricerca condotta con metodologie e sistemi al passo con i tempi consentirà di ricucire lo strappo e anche di finire il discoprimento del decumano, la più grande arteria di Roma”.
