“Ieri è saltato il tavolo tra sindacati e impresa, ma noi stiamo lavorando su due livelli: uno è la re-industrializzazione, mantenendo la stessa produzione o diversificando”. Lo afferma il Ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, ospite di “Non Stop News” su Rtl 102.5. Calenda, rilevando come secondo aspetto il fatto che “la Commissaria alla concorrenza Ue, Vestager a cui abbiamo fatto ricorso, è al lavoro per verificare se la Slovacchia in merito a Embraco e Onywell, vicenda simile di cui si parla meno, abbia usato degli aiuti di Stato o addirittura fondi europei per creare condizioni migliori che potessero attrarre le due imprese”. Insomma, “facendone un uso illegittimo, perché, come è stato detto dalla Vestager i fondi strutturali non si prendono per farci la concorrenza gli uni contro gli altri”. Calenda ha poi rivelato: “Ora nell’immediato, mi incontrerò con i potenziali investitori, anche se non posso ancora dire nulla su loro e continuerò a seguire la vicenda in Commissione Ue”.
LA VICENDA. L’ultimo strappo si era consumato ieri all’Unione Industriale di Torino. L’Embraco non ha fatto passi indietro e i sindacati hanno abbandonato la riunione. Si è chiusa così, senza accordo, la trattativa sindacale prevista dalla legge sulla procedura di licenziamento. Il tavolo proseguirà per altri trenta giorni, in sede istituzionale, al ministero o presso la Regione Piemonte. Se non si raggiungerà un accordo, lunedì 26 marzo scatteranno i 497 licenziamenti a Riva di Chieri. Sulla vicenda si è espresso anche il premier Paolo Gentiloni: “C’è qualcosa che non funziona e fa benissimo il ministro Calenda a combattere gagliardamente”. La Fiom teme che l’azienda del gruppo Whirlpool convochi individualmente i lavoratori per proporre loro di trasformare il rapporto di lavoro passando al part time, fino a ottobre, per evitare il licenziamento immediato. “Il passaggio al part time deve essere chiesto dal lavoratore e non può essere un’arma di ricatto. Siamo pronti a portarli in tribunale”, hanno avvertito i metalmeccanici Cgil.
SCENARI. Gli operai di Embraco preparano, intanto, la trasferta a Bruxelles, prevista alla fine della prossima settimana: la Regione Piemonte, che parteciperà con una sua delegazione, è disponibile a contribuire alle spese. Per la leader di + Europa, Emma Bonino “la vicenda Embraco dimostra che abbiamo bisogno di più Europa, anche per armonizzare la parte fiscale”, mentre Pietro Grasso, presidente del Senato e leader di LeU, osserva che “se l’Europa dà dei fondi alla Slovacchia, se i fondi sono per il lavoro e possono consentire alle aziende di delocalizzarsi dall’Italia, questo dovrebbe far riflettere sul ruolo dell’Ue”. Infine, il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, ha affermato: “Siamo di fronte all’ennesimo caso che dimostra come la scelta di aver ridotto gli ammortizzatori universali crei difficoltà”. La sindaca di Torino Chiara Appendino, invece, ha affermato: “Delocalizzare è assurdo e questa storia è una vergogna. Continueremo a far sentire la nostra voce”.