“Non mi do la sufficienza. Il bilancio di queste Olimpiadi è negativo. Siamo venuti a Pyeongchang per dare il meglio. Ma evidentemente non ci siamo riusciti”. Massimo Carca, capoallenatore della squadra maschile di sci, sfoga la sua delusione dopo l’ennesima gara fallimentare dell’Italia: ieri Manuel Moelgg ha chiuso la competizione di slalom al dodicesimo posto, dal quarto ottenuto nella prima manche. Mentre Stefano Gross si è classificato sedicesimo.
Nessuna medaglia e molti piazzamenti per gli azzurri. La gara migliore, forse, quella del 15 febbraio: Dominik Paris ha sfiorato il podio, aggiudicandosi il quarto posto, mentre Peter Fill si è classificato al sesto. “Abbiamo investito tanto su loro due per le caratteristiche fisiche e per quelle della pista”.
Molto più fortunata la squadra femminile, ancora in festa per la vittoria di Sofia Goggia, la prima italiana ad aver vinto l’oro olimpico nella discesa libera.
“Se si analizza tutta la stagione – spiega Carca – nelle discipline tecniche non siamo mai stati pungenti. Tutti hanno lavorato al 100% ma la voglia di fare spesso ci ha portato a commettere errori, come accaduto nelle gare olimpiche”. Molte delle pecche della squadra maschile di sci derivano dalla necessità di dover colmare un vuoto generazionale. Da due anni, come viene spiegato dal capoallenatore, si è investito da questo punto di vista: “Alcuni ragazzi stanno facendo bene in Coppa Europa in slalom e in gigante, ma devono migliorare e entrare nei primi 40 pettorali di Coppa del Mondo. Per le discipline veloci il discorso è più difficile, anche a causa di alcuni infortuni”.
Ma tutti questi miglioramenti probabilmente non avverranno sotto la guida di Massimo Carca, il cui contratto è in scadenza. “Non so ancora cosa farò – osserva – ma voglio più spazio per me. Non sarò più capoallenatore, al massimo tecnico delle discipline tecniche o di quelle veloci”.