“Il mondo dei chitarristi si divide in due grandi gruppi rivali: quelli della Fender Stratocaster e quelli della Gibson Les Paul”. A questo secondo gruppo appartengono musicisti del calibro di Carlos Santana, The Edge (chitarrista della band irlandese U2), Elvis Presley, B.B. King, Pete Townshend (The Who), Noel Gallagher e il frontman dei Dire Straits Mark Knopfler. Addirittura Bob Marley chiese di essere sepolto con una copia della Bibbia e la sua Les Paul.
Oggi però la Gibson rischia il fallimento: secondo il Nashville Post, la compagnia dovrà infatti pagare, entro il prossimo agosto, i 375 milioni di dollari di debiti contratti, cui si aggiungono almeno 145 milioni di dollari per i prestiti bancari.
Fondata nel 1902 a Kalamazoo, in Michigan dal liutaio americano Orville Gibson, la fabbrica trasferì la sua sede a Nashville, in Tenessee e nel 1952 lanciò la sua chitarra di maggiore successo: la Les Paul, dal nome del musicista che aiutò a svilupparla. Frank Zappa, Chuck Berry, Eric Clapton e Jimmy Page dei Led Zeppelin sono altri grandi nomi che hanno legato almeno una parte della loro carriera alle corde di una Gibson Les Paul.
A metà degli anni ’80, la Gibson rischiò il fallimento, prima di essere acquistata dall’odierna proprietà nel 1986. E ora, la situazione è nuovamente drammatica per la fabbrica americana, nonostante un guadagno annuale di un miliardo di dollari, che dovrà essere rifinanziata entro il 23 luglio prossimo.