Mentre tra Gran Bretagna e Unione Europea continua – seppur tra molti rallentamenti – il processo di divorzio, c’è chi non si rassegna alla Brexit e tenta un cambio di rotta prima che la rottura con Bruxelles sia definitiva.
Il fronte anti-Brexit si sta infatti riorganizzando in particolare con due iniziative: un nuovo partito pro-Ue punta a raccogliere voti nelle elezioni amministrative che si terranno a maggio, mentre un secondo gruppo sta preparando una campagna pubblicitaria in tutto il Paese. Come riporta il Sole 24 Ore, infatti, gli ultimi sondaggi dimostrano che l’entusiasmo britannico per la separazione dall’Unione Europea si è pian piano assottigliato, soprattutto dopo le difficoltà che sono emerse negli ultimi mesi nel dialogo con Bruxelles per un divorzio che possa essere il più possibile vantaggioso per i sudditi di Sua Maestà.
Inoltre, il Parlamento ha ottenuto il diritto a votare sull’accordo finale e questo ha permesso ai deputati di tutti i partiti contrari di rafforzare la loro alleanza soprattutto per ostacolare una “hard-Brexit” e in particolare l’uscita dall’unione doganale.
La campagna contro l’uscita dall’Europa riceve però molte critiche e i vari partiti non sono uniti tra di loro. Le principali accuse, infatti, sono quelle di non voler rispettare la volontà popolare democraticamente espressa con il referendum di giugno 2016 e di essere finanziati da un personaggio controverso come George Soros, che nel 1992 si arricchì scommettendo contro la sterlina. Intanto questa mattina il gruppo “Best for Britain”, sostenuto proprio da Soros e da donatori volontari, ha annunciato l’organizzazione di una campagna pubblicitaria che prevede sia poster che messaggi online per sottolineare gli aspetti positivi di un allineamento il più stretto possibile con la Ue prima dei cruciali voti in Parlamento. La campagna durerà sei settimane e si concentrerà in particolare sulle regioni del nord dell’Inghilterra che avevano votato a favore di Brexit.
Sul fronte politico, invece, il nuovo partito politico che si chiama “Renew” (Rinnovar) si è definito il “braccio armato” del movimento Remain che ne 2016 aveva fatto campagna per restare nella Ue e intende candidare centinaia di persone alle elezioni amministrative di maggio e fare pressioni sui deputati che non prendono posizione contro Brexit.