Festival dei record la 63esima edizione della kermesse canora di Sanremo. Non solo per gli ascolti, con più di dodici milioni di spettatori ma anche per la pubblicità. L’edizione del 2013 è riuscita infatti a ripagarsi grazie ai 18 milioni di euro raccolti dalla Sipra, la concessionaria della Rai. «Non è daescludere – ha detto Giancarlo Leone, direttore di Rai1 – che non solo abbiamo ottenuto il pareggio ma che si arrivi a un costo più basso». Il risparmio sarebbe di cinquecentomila euro, o addirittura qualcosa di più.
Il futuro del team Fazio-Littizzetto. Squadra che vince non si cambia. Se il proverbio ha un briciolo di verità allora si può credere alle parole di Giancarlo Leone quando non smentisce una richiesta di bis per gruppo di lavoro di quest’anno. «Con questo Festival abbiamo fatto un primo importante passo avanti e il fatto che il pubblico abbia risposto così bene significa che siamo sulla buona strada» sottolinea il direttore di Rai Uno, che aggiunge «come rete vogliamo coltivare l’ambizione di dare più rilievo alla musica dando spazio ad artisti importanti ma non super-top, artisti non ancora giunti all’apice ma che avranno un futuro».
Kermesse canora premiata anche per quanto riguarda lo share. L’ascolto medio è stato di dodici milioni e 997 mila spettatori pari al 53,8% di share. Il picco di ascolto con quindici milioni e 542 mila spettatori è stato raggiunto alle 21.48 con il siparietto Fazio, Littizzetto e Bianca Balti. Il picco di share è stato, invece, toccato a mezzanotte e 56 con il 73,8% durante la proclamazione del vincitore, il cantante viterbese Marco Mengoni. Nella media le cinque serate della kermesse sono riuscite ad aggiudicarsi undici milioni e 936 mila telespettatori, il dato più alto dopo il festival del 2000 e superiore di circa 800 mila spettatori all’edizione del 2012. Fazio commenta su Twitter: «contento per ascolti e per canzoni che rimarranno», anche Luciana Littizzetto è entusiasta, ammette di sentirsi come se avesse «scalato l’Everest con le infradito».
Gli inserzionisti soddisfatti. Si deve tenere presente, inoltre, che l’intera durata di questa edizione del Festival è stata di due ore e 35 minuti inferiore all’anno scorso. Il motivo delle ingenti entrate economiche? Starebbe «nella molta attesa per il Festival in preparazione e nel fatto che la Sipra ha lavorato molto bene. Credo che nessun inserzionista possa lamentarsi» ha detto Giancarlo Leone. «L’obiettivo è stato ampiamente raggiunto. In sostanza significa che nessun investitore potrà rivendicare spazi in più a titolo ‘risarcitorio’ per mancato raggiungimento dell’obiettivo negli ascolti» ha aggiunto.Ma non è solo l’aspetto economico a tenere banco riguardo Sanremo. Il concorso canoro, terminato con la vittoria di Marco Mengoni, quindi con un marchio di fabbrica di un talent show, riesce a convincere il pubblico della bontà della scelta. Il giorno della finale a tre, Elio e le Storie Tese vince il premio della critica e per il miglior arrangiamento; i Modà portano anche loro a casa un premio e anche delle polemiche sul televoto.
Le polemiche. Ma non è stato tutto facile. Dopo la performance del comico Maurizio Crozza, interrotta da bordate di fischi da parte del pubblico, anche il televoto è stato messo al centro delle critiche. Ma anche la Littizzetto è stata al bersaglio di polemiche feroci. Il MOIGE, movimento di genitori di ispirazione cattolica, si scaglia contro la comica rea di aver invitato un porno attore come Rocco Siffredi sul palco: «Un’ipocrisia inaccettabile, tra predicozzi ideologici della Littizzetto che criminalizza i genitori e concessioni di patenti di galanteria a pornoattori»: così Maria Rita Munizzi, presidente nazionale del Movimento genitori (Moige), ha commentato lo spettacolo.
Leonardo Rossi
