Non ce l’ha fatta il ragazzo di 13 anni rimasto coinvolto ieri nell’incendio divampato in un palazzo di 14 piani a Quarto Oggiaro, nella periferia nord-ovest di Milano. Haitam, così si chiamava il giovane, che viveva all’undicesimo piano dello stabile di Via Cogne, era rimasto fortemente intossicato e le sue condizioni erano state giudicate fin da subito gravissime.
Nel frattempo proseguono gli accertamenti per determinare cosa abbia scatenato il rogo. Forse una stufa o una caldaia. La morte del giovane ha indotto la procura, nella persona del pm Ilaria Perinu, ad aprire un’inchiesta con le ipotesi di incendio colposo e omicidio colposo. A questo proposito la procura iscriverà nel registro degli indagati, per le due ipotesi di reato, i proprietari dell’appartamento al decimo piano da cui si sarebbe sviluppato l’incendio (il ragazzo viveva al piano sopra).
Si tratta di un atto dovuto, volto a compiere tutti gli accertamenti tecnici nell’ambito delle indagini per ricostruire con certezza la dinamica di quanto avvenuto. La procura ha altresì disposto il sequestro del decimo e dell’undicesimo piano del palazzo, oltre che l’autopsia sul corpo della vittima.
Stamattina il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, si è recato in Via Cogne, incontrando alcuni condomini per i quali il Comune ha già predisposto una soluzione abitativa temporanea. Il primo cittadino si è poi spostato all’ospedale Sacco, dove il giovane è deceduto, per manifestare ai familiari della vittima la vicinanza e l’attenzione delle istituzioni.