Un’accoglienza tutt’altro che benevola quella riservata ieri a Giorgia Meloni, candidata premier di Fratelli d’Italia durante la sua tappa a Livorno. Nonostante il Movimento 5 Stelle abbia espugnato la “roccaforte rossa” con le ultime elezioni comunali che hanno visto trionfare Filippo Nogarin, la voce della città all’arrivo della candidata di destra si è fatta sentire forte e chiara. In Piazza Garibaldi sono stati esposti striscioni e cartelli, tutti con un messaggio chiaro: ‘Livorno i fascisti non li vuole. Meloni vattene!”. i manifestanti hanno intonato cori antifascisti tra cui anche il canto partigiano “Bella Ciao” e hanno contestato la Meloni con insulti, fischi e sputi, anche se dai video non appare chiaro se questi abbiano effettivamente raggiunto la Meloni. L’entourage della candidata premier ha parlato anche di “lancio di bottigliette d’acqua”.
La sezione toscana di Fdi ha fatto sapere che la bottiglia è stata lanciata mentre la Meloni stava salendo in auto per lasciare la città. La leader di Fdi non ha riportato conseguenze, è stato ancora spiegato. L’auto è stata circondata dai manifestanti ma protetta dalle forze dell’ordine, ed è comunque riuscita a partire alla volta di Pontedera (Pisa), dove la leader di Fratelli d’Italia aveva in programma un’altra iniziativa. Secondo quanto spiegato da FdI, sarebbero stati tirati calci alla macchina su cui la leader viaggiava. «Questa non è una contestazione, è un’aggressione», ha commentato la Meloni.
Ad ogni modo, Giorgia Meloni ha ricevuto solidarietà anche dalle forze politiche opposte. Tra questi il presidente del Senato, e leader di Liberi e Uguali, Pietro Grasso, il ministro dell’Interno Marco Minniti (che ha telefonato personalmente alla leader di FdI) e il ministro della Difesa Roberta Pinotti.
