Il vento della bufera “Rimborsopoli” soffia ancora forte. Luigi Di Maio cerca, però, di mettere al riparo il Movimento 5 Stelle. «Sul fondo ci sono 23 milioni e 468 mila euro, oggi i dati li potrete vedere tutti», così il candidato premier M5s davanti ai giornalisti uscendo dal Ministero dell’Economia e Finanza. Di Maio fa mea culpa: «Ho sbagliato a fidarmi dell’essere umano, ma queste persone sono state allontanate». Un caso, quello scoppiato nei giorni scorsi, che vede coinvolti decine di parlamentari pentastellati, accusati di non aver devoluto le proprie indennità al fondo per il microcredito alle imprese.
Il buco è di quasi 1 milione e 400 mila euro. Non certo spiccioli, ma il candidato pentastellato lo definisce un’arma a vantaggio delle altre forze politiche. «Questo dato in questi giorni lo sbandiereremo ovunque, sarà un boomerang per le forze politiche che in questi anni hanno rubato ai cittadini. Dall’altra parte ci sono autisti di camorristi che vengono candidati. La credibilità sta nella garanzia che le regole sono sacre», ha dichiarato Di Maio.
Intanto, oltre ai nomi dei deputati pubblicati dalle Iene, spunta il caso di David Borrelli. Dopo il caso scontrini il deputato europeo, pilastro dei 5 Stelle, si è dimesso dal Movimento per passare al Gruppo Misto. «Motivi di salute», spiega un comunicato. Ma al momento il deputato è irraggiungibile. «L’addio di David Borrelli? Dovete chiedere a lui, io non l’ho neanche sentito e non mi ha risposto», ha spiegato Luigi Di Maio.
Risponde alle accuse invece Barbara Lezzi, senatrice e 5 Stelle e vicepresidente della Commissione Bilancio. «Sono a posto. Stamattina ho sentito “Le Iene”, posso inviare loro tutti gli estratti conto con gli addebiti regolarmente andati a buon fine. Ho le ricevute, quelle di quattro anni e mezzo fa non erano disponibili on line immediatamente, ma ora le ho avute e le ho mandate a Di Maio e allo staff del M5s», ha detto a Radio 24.