Dopo aver vinto le elezioni con un 63,75% Vladimir Putin ha prestato giuramento come presidente della Russia per la terza volta. Il mandato più lungo del Cremlino si apre dunque oggi e durerà 6 anni, in seguito ad una riforma varata nel 2008 dal capo di stato uscente Dmitrij Medvedev. Mentre l’opposizione, in una manifestazione che si è conclusa con oltre 400-650 fermi e un uso massiccio delle forze dell’ordine, ha dimostrato il proprio disappunto e ha tentato oggi di tornare in piazza.
«Oggi stiamo entrando in una nuova fase di sviluppo nazionale. Dovremo decidere nuovi compiti. I prossimi anni saranno decisivi per il destino del Paese nei decenni a venire», ha detto Vladimir Putin nel corso del discorso inaugurale, affiancato dal presidente della corte costituzionale, Valery Zorkin, la presidente del Consiglio della Federazione, Valentina Matvienko e il presidente della Duma, Sergei Naryshkin. «Inizia una nuova tappa dello sviluppo della Russia». Ha continuato Putin. «La vita delle future generazioni dipende da noi» ha aggiunto, promettendo riforme Democratiche.«I prossimi anni saranno decisivi», ha concluso.
Il nuovo presidente si è inoltre impegnato a ”rispettare e proteggere i diritti e le libertà dei cittadini” russi sulla copia della costituzione rilegata in cuoio rosso.
Putin torna così a capo dello Stato, con una festa grandiosa e solenne che ha visto gli applausi calorosi di 3.000 ospiti, compresi gli amici di sempre, Silvio Berlusconi e Gerhard Schroeder. La cerimonia dell’investitura ha visto il predecessore di Putin, Dmitri Medvedev, lasciare il palazzo dell’amministrazione presidenziale, per raggiungere la piazza delle Cattedrali, cuore del Cremlino, dove si è congedato dalla guardia presidenziale. Poi ha raggiunto il Gran Palazzo – luogo del giuramento – per il passaggio di poteri.
Putin è invece arrivato dalla Casa Bianca: sede del governo. Ha raggiunto il Cremlino attraverso un lungo percorso che ha toccato il Nuovo Arbat, il boulevar Gogol, passando vicino alla Cattedrale del Cristo Salvatore, poi il lungofiume della Moscova sino alle porte del Salvatore. C’è stato anche il passaggio della ”valigetta nucleare” tra l’ex presidente Dmitrij Medvedev e Vladimir Putin, nel corso della cerimonia di giuramento aperta oggi a Mosca per l’insediamento dell’ex agente segreto al Cremlino. Lo dice l’agenzia Interfax, chiarendo che si tratta di un dispositivo di comunicazione che consente al capo dello stato di ordinare in qualsiasi momento un attacco atomico contro un Paese straniero.
Leonardo Rossi