Si è svolta ieri sera a Macerata la fiaccolata in ricordo di Pamela Mastropietro, la ragazza diciottenne di origini romane uccisa nelle campagne nei pressi della città. “È disumano quello che hanno fatto a mia figlia, una violenza assurda – dichiara nel corso della manifestazione la madre della ragazza, Alessandra Verni -. Quella di Pamela era una morte che poteva essere evitata”. Presenti, fra le circa 200 persone che hanno sfilato sotto la pioggia, anche il padre di Pamela Stefano Mastropietro e lo zio Marco Valerio. Molte candele e uno striscione, che chiedeva “Una luce per Pamela”.
Dal carcere di Ancona invece la posizione di Luca Traini, il ragazzo che pur non conoscendo personalmente Pamela ha sparato ad un gruppo di immigrati per “vendicarla”, si aggrava. Dopo aver sparato verso un gruppo di immigrati africani due caricatori dalla sua Glock, legalmente registrata per uso sportivo, il 28enne è stato accusato di strage, aggravata dall’odio razziale. Il ragazzo ha ammesso davanti al pm Stefania Ciccioli che l’omicidio di Pamela è stata la molla che l’ha fatto “sbroccare” nella sua follia anti-immigrati. Il ragazzo è apparso dispiaciuto solamente per aver colpito una donna, Jennifer, fra le sei persone rimaste ferite nel suo raid.
Nel frattempo Innocent Osenghale, il nigeriano rinchiuso anche lui nella casa circondariale di Ancona, fermato nei giorni scorsi perché coinvolto nelle ultime ore di vita di Pamela, è stato ufficialmente incriminato per vilipendio e occultamento di cadavere, ma non per l’omicidio della diciottenne. Il tutto in attesa dei responsi definitivi degli esami tossicologici e autoptici effettuati sul corpo della ragazza.
Sui social la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni commenta così la scelta giudiziaria: “Il bastardo spacciatore nigeriano che ha fatto a pezzi Pamela non è stato accusato di omicidio in fase di conferma dell’arresto. Voglio sperare – scrive su Facebook Meloni – che sia solo una scelta procedurale dei magistrati che formalizzeranno l’accusa di omicidio in seguito”.
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Dalle colonne di Repubblica invece il ministro uscente delle Infrastrutture e dei trasporti Graziano Del Rio evidenzia il preoccupante ritorno del fascismo, su cui “la politica non può più tacere”. Nella giornata di oggi un altro ministro uscente, il guardasigilli Andrea Orlando andrà a fare visita alle sei persone rimaste ferite dalla pistola di Traini.
Nel pomeriggio di oggi, a Macerata ci sarà, a Piazza della Libertà, un sit-in indetto dal candidato premier di CasaPound Simone Di Stefano, mentre per domani sera è convocata una manifestazione di Forza Nuova, alla presenza del leader nazionale Roberto Fiore. Sabato, invece, prenderà luogo una grande manifestazione antifascista. Sull’argomento è intervenuto con un appello il sindaco di Macerata Romano Carancini: “Si fermino tutte le manifestazioni, si azzeri il rischio di ritrovarsi dentro divisioni o possibili violenze, che non vogliamo”.
A Roma, intanto, nel celebre piazzale di Ponte Milvio, è stato esposto nei giorni scorsi uno striscione in “onore” di Luca Traini e del suo gesto: gli autori sarebbero un gruppo di supporter della Lazio.