Un palestinese di 19 anni è stato ucciso stamattina all’alba all’ingresso dell’insediamento ebraico di Karmei Zur, in Cisgiordania. Aveva prima accoltellato una guardia di sicurezza israeliana, rimasta ferita in modo non grave. Ad assassinarlo a colpi d’arma da fuoco proprio un collega del militare.
In mattinata Hamas ha elogiato su Twitter l’attacco condotto a Karmei Zur, definendola “un’operazione eroica”. La Cisgiordania, ha continuato, “ha raccolto la sfida e il nemico sarà sconfitto”.
Continua dunque la tensione in Cisgiordania, dopo gli avvenimenti dei giorni scorsi. Al punto che la stampa internazionale inizia a parlare di una nuova Intifada dei coltelli. Agitazioni che si sono intensificate da quando il presidente americano Donald Trump ha deciso di riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele.
Ieri un dimostrante palestinese era stato ucciso a Nablus mentre l’esercito cercava di catturare Ahmed Nasser Jarrer, capo di una cellula legata ad Hamas. Si tratta del responsabile di un attentato in cui il mese scorso è rimasto ucciso il rabbino Raziel Shevach. Jarrer è stato alla fine ucciso.
Hamas ha esaltato anche la sua figura, spronando i palestinesi della Cisgiordania a seguirne l’esempio e insistendo affinché l’Autorità nazionale palestinese cessi definitivamente la cooperazione di sicurezza con Israele.