Nessun partito può contare su una tale adesione. Secondo una rilevazione dell’stituto Demopolis se si votasse oggi si recherebbe alle urne per le elezioni politiche soltanto il 63% degli elettori. L’astensione, che potrebbe però ridursi nelle ultime settimane, colpisce tutti gli schieramenti politici. Se il voto fosse anticipato ad oggi circa 17 milioni di italiani potrebbero non votare rispetto ai 50 milioni circa di aventi diritto, compresi i tre milioni residenti all’estero. “Si tratta – come spiega il direttore di Demopolis Pietro Vento – di un target molto importante per i partiti e spesso determinante per l’esito della campagna elettorale, costituito da cittadini del tutto indecisi anche sulla scelta di voto”.
L’area dell’astensionismo cresce inoltre a dismisura tra i giovani under 25. La rilevazione valuta al 47% il fenomeno, che, come per il dato generale, subirà una riduzione fisiologica negli ultimi giorni di campagna elettorale, quando crescerà la richiesta di informazione sull’offerta politica. Ma si tratta di un fenomeno in tendenza di profondo allarme perchè riguarda la futura classe dirigente del Paese.
“I dati che emergono dall’indagine Demopolis – aggiunge Pietro Vento – confermano le preoccupazioni espresse dal Capo dello Stato Sergio Mattarella. Il 47% (quasi un giovane su due) tra quanti hanno meno di 25 anni, appare deciso a non votare alle prossime elezioni”.
“La maggioranza assoluta degli intervistati – conclude il direttore dell’Istituto Demopolis – crede che la politica non sia in grado di incidere sulla vita e sul futuro dei giovani nel nostro Paese”.