Benedetto Bacchi, tra i re delle sale giochi e scommesse in Sicilia e non solo, è stato arrestato con le accuse di concorso in associazione mafiosa e riciclaggio del denaro dei clan. Dalle indagini sarebbe emerso un vero e proprio contratto tra Cosa nostra palermitana e l’imprenditore di Partinico in provincia di Palermo, riuscito secondo le indagini, con l’appoggio delle famiglie mafiose, a monopolizzare il settore.
Benedetto Bacchi attualmente risulta amministratore unico di Dada srl, con sede legale a Partinico, ma in precedenza era titolare della Pac-man (cancellata dal registro delle imprese il 9 febbraio 2001), Internet point (cancellata il 2 settembre 2003) e, soprattutto, Sportingames a Palermo (cancellata il 14 dicembre 2015).
Bacchi sarebbe riuscito a realizzare una rete di oltre 700 agenzie di scommesse abusive in tutta Italia, capaci di generare profitti quantificati per oltre un milione di euro al mese. Parte di queste somme, tra i 300mila e gli 800mila euro all’anno, veniva poi distribuita all’organizzazione mafiosa.
Tra i 31 arrestati all’alba di oggi, spicca il nome di Francesco Nania, socio occulto di Bacchi e capo della famiglia mafiosa di Partinico. Grazie alla complicità di un insospettabile commercialista campano che fungeva da prestanome, Nania era anche riuscito a creare un fiorente mercato di import-export di prodotti alimentari con gli Stati Uniti.