La manifestazione dei giovani russi per le strade di Mosca non sembra preoccupare troppo Vladimir Putin. Erano duemila i ragazzi che hanno attraversato viale Tverskaya in senso antiorario, confluendo verso le piazze Majakovskkij e Pushkin. Sotto la statua del poeta, sono stati arrestati in 243 secondo l’ong Ovd-info, tra cui il blogger dissidente Aleksey Navalny, con l’accusa di manifestazione non autorizzata. Rilasciato poi qualche ora dopo, Navalny ha comunque invitato ad unirsi alle proteste su Twitter.
We were there when police detained Alexei @navalny. Interesting to observe how a Kremlin critic is taken into custody. Cameraman: Anton Chicherov. pic.twitter.com/xumoR36sgn
— Steve Rosenberg (@BBCSteveR) 28 gennaio 2018
Lo scenario – Lo slogan più gridato è stato «Putin ladro»: eppure il capo del Cremlino in queste ore resta tranquillo. Sa benissimo che rivincerà le prossime elezioni perché ha dalla sua la maggior parte degli elettori. I sondaggi russi stimano un’affluenza intorno al 70%, ma neppure una scarsa presenza alle urne sfavorirebbe Putin. Se i russi non andranno a votare infatti, non sarà tanto per le proteste di Navalny, quanto perché sfiduciati dal mancato rinnovamento politico nel paese. L’appello del blogger a boicottare le urne è stato rovesciato dalla propaganda elettorale del presidente in un monito contro il disinteresse politico.
La giornata – I sostenitori di Navalny sono una minoranza in Russia e i fasti del giugno scorso, con decine di migliaia di persone in piazza, sono solo un ricordo. L’aspetto interessante però è la giovane età dei suoi “fans”, gente che dovrà decidere sul futuro politico della Russia. Chiedono un argine alla corruzione, un sistema pensionistico che non riduca i loro genitori e parenti alla fame, e pluralismo elettorale. Centinaia di ragazzi si sono radunati a San Pietroburgo, a Ekaterinburg, a Vladivostok. Nella Russia centrale, a Ufa, sono stati arrestati una cinquantina di manifestanti, sul Volga, a Cheboksary, altri sessanta. Decine di oppositori anche a Yakutsk, in Siberia, nonostante ci fossero 45 gradi sotto zero.