Gianluigi Buffon compie 40 anni domenica prossima, e per il numero uno degli azzurri si tratta dei suoi primi “anta”. Se l’ambizione di abbattere il primato di presenze in serie A di Paolo Maldini – ben 647, contro le sue 629 – è più lontana dopo lo stop della scorsa domenica col Genoa, ci sono dichiarazioni di stima che si potrebbero trasformare in proposte significative.
Un passo indietro: dopo la débacle della Nazionale guidata da Ventura e le dimissioni di Tavecchio, avevano preso sempre più forma le voci di creare un profilo di mediazione fra la squadra e la dirigenza della Figc.
“In trent’anni si sono dimessi due presidenti federali, Abete e Tavecchio, perché non è stato centrato l’obiettivo – ha detto l’ad bianconero Beppe Marotta mercoledì sera a Sky – ecco perché bisogna riportare al centro la Nazionale, che è patrimonio dell’Italia intera. Bisogna scegliere le competenze e i profili migliori: certamente Buffon può rappresentare tutto questo nella nuova realtà di un Club Italia che abbia autonomia rispetto alle strutture federali. Buffon è un’icona e quando smetterà di giocare sarà l’uomo adatto a ricoprire questo ruolo”.
A rincarare la dose ci ha pensato Fabio Capello, che considera il Gigi nazionale “uno dei cinque più grandi portieri di sempre” e sul sito quotidiano.net gli consiglia di ritirarsi perché “ad ogni anno che passa si riducono i riflessi, l’integrità fisica, la forza, la lucidità” per dedicarsi ad altro.
Come ad esempio il ruolo di presidente della Figc: “Se se la sentisse, perché no? Ma è importante avere una preparazione manageriale, per non recitare un ruolo simbolico”.