Tutta colpa del calcio o almeno sembra. In prima serata quando c’èla Nazionaleil Tg1 cala di share. E’ una vera e propria autoretela Nazionaleperla Raitutta a favore del Tg5 che mercoledì scorso ha superato la curva degli ascolti.
A danneggiare ancor di più il Tg1 è la versione ridotta che mercoledì scorso è durata fino alle 20:15 prima del collegamento con Marco Mazzocchi e Bruno Gentili che dovevano presentare la partita e intervistare Prandelli.
La caduta dello share. Prima della partita della Nazionale la rete è scesa al 14% di share dopo che il Tg1 viaggiava a una media superiore al 20%. Poi, ovviamente, con il calcio d’inizio di Olanda-Italia i telespettatori sono ritornati su Raiuno. In contemporanea alle 20.15 c’era anche Silvio Berlusconi a La7 che ha iniziato a rispondere alle domande di Enrico Mentana. Anche l’evento di Berlusconi ha fatto calare gli ascolti.
Un altro tg in crisi. Anche il tg di La7 non sta vivendo certo un periodo florido. Neanche la presenza di Berlusconi è riuscita a rianimare la percentuale degli ascolti: 1.858.000 telespettatori (6,84 % di share). Il picco di ascolti a La7 lo ha fatto Daria Bignardi che nel suo programma “Le invasioni barbariche” ha ospitato Mario Monti e ha riportato una media di 1.319.000 telespettatori in valore assoluto per uno share del 5,51 %.
Una difficile matassa da sbrogliare. Mercoledì 13 febbraiola Rai dovrebbe nominare i vicedirettori di rete. A Raiuno ci dovrebbero essere due volti nuovi: quelli di Giancarlo Leone e Roberto Enni. Con loro Rosanna Pastore, ex giornalista di Raitre. Sembrano invece confermati Maria Pia Ammirati, Daniele Toaff e un po’ meno Ludovico Di Meo. In forte dubbio Giovanni Lomaglio. Per Raidue invece non ci saranno più Gianluigi Paragone e Roberto Giacobbo che non vogliono perdere le loro rispettive conduzioni di “L’ultima parola” e “Voyager”. Al posto loro ci dovrebbe essere Patrizia Cardelli. Per quanto riguarda la struttura della Santa Sede sarà Massimo Milone il nuovo responsabile, subentrando a Marco Simeon. Infine a Raitre la situazione più complicata perché il nuovo direttore Andrea Vianello vorrebbe promuovere Andrea Valentini, l’ex direttore Antonio Di Bella, Luca Mazza e Stefano Coletta, ma i tre vicedirettori Masullo-Chiodi e Dell’Aquila sono sul piede di guerra perché non vorrebbero lasciare il loro posto.
Marco Stiletti
