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HomeCultura La biblioteca dei libri salvati dai netturbini di Ankara

Ankara, netturbini salvano
oltre seimila libri
Aperta una nuova biblioteca

Si tratta di saggi, romanzi e fumetti

Sostegno da parte dell'intera comunità

di Rossella Melchionna22 Gennaio 2018
22 Gennaio 2018

È stata un’iniziativa di successo quella portata avanti da alcuni netturbini ad Ankara, capitale della Turchia, nel distretto di Çankaya. Gli operatori ecologici, nel corso delle loro consuete mansioni, hanno trovato e salvato una grande quantità di libri gettati nella spazzatura. Il sindaco del quartiere, Alper Tasdelen, vista la mole di volumi raccolti, ha pensato di mettere a disposizione, come deposito, una vecchia fabbrica di mattoni.

I residenti del sobborgo, così, hanno iniziato a portarvi i propri libri inutilizzati invece di cestinarli, accumulando nel locale oltre seimila testi. L’amministrazione, allora, ha deciso di aprire una biblioteca al pubblico, e il primo cittadino, supervisore dell’allestimento, a tal proposito ha dichiarato: “Abbiamo iniziato a discutere dell’idea di creare una biblioteca partendo da questi libri. E nel momento in cui tutti l’hanno supportata, il progetto è partito”. L’idea iniziale, in realtà, era quella di mettere la biblioteca a disposizione solo degli impiegati e delle loro famiglie.

Ogni volume potrà essere preso in prestito, per circa due settimane, da chiunque. Si tratta di libri di letteratura e saggistica, opere per bambini, manuali scientifici, ma anche fumetti e testi in inglese e francese per turisti. Alcuni di questi tomi, poi, su richiesta verranno donati a diversi enti, in particolare a scuole e centri di detenzione. Verranno avviati anche programmi di formazione.

“Prima speravo di avere una biblioteca in casa mia, ora ho una biblioteca qui”, ha affermato alla Cnn – la prima a riportare la notizia – Serhat Baytemur, addetto alla raccolta di rifiuti. Non è la prima volta, comunque, che avvengono iniziative del genere. Da ricordare c’è José Alberto Gutiérrez, operatore ecologico colombiano, che nella sua casa di Bogotà ha costruito una biblioteca – chiamata “La fuerza de las palabras” – con oltre ventimila libri scartati da alcune famiglie benestanti e poi messi a disposizione di chi ne ha bisogno. Anche in Italia è presente un caso simile: a Torino, le Sentinelle dei Rifiuti e gli Ecomori, recuperano e collezionano centinaia di volumi.

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