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HomePolitica Scontro aperto tra De Benedetti e Repubblica

De Benedetti-Repubblica
Scalfari e Calabresi
rispondono all'imprenditore

Scontro dopo l'intervista a Otto e mezzo

Il fondatore: "La mia non è vanità"

di Salvatore Tropea19 Gennaio 2018
19 Gennaio 2018

Tra Repubblica e Carlo De Benedetti si è arrivati ad uno scontro aperto. Dopo l’intervista che quest’ultimo ha rilasciato due giorni fa a Otto e mezzo su La7, criticando il fondatore del giornale e il quotidiano stesso, sono arrivate oggi le risposte di Eugenio Scalfari e del direttore Mario Calabresi.

Durante il programma serale condotto da Lilli Gruber, il presidente onorario del gruppo Gedi che edita Repubblica aveva affermato che Scalfari “ha problemi di vanità, è molto anziano ed è ingrato” nei suoi confronti. Polemica acuita dal giudizio nei confronti del giornale che, secondo De Benedetti, avrebbe “perso la sua identità”. Le dichiarazioni non sono andate giù a Scalfari, con il quale l’imprenditore torinese aveva già avuto uno scontro quando il giornalista, ospite di Giovanni Floris a DiMartedì, aveva affermato di preferire Berlusconi a Di Maio.

Oggi sulle pagine di Repubblica Scalfari affida le sue risposte attraverso un’intervista, in particolare smentendo De Benedetti che si è dichiarato “fondatore” del quotidiano. “Repubblica – ha affermato – è figlia dell’Espresso che fu fondato da Olivetti, Caracciolo” e dallo stesso Scalfari. Quindi i soldi che l’imprenditore diede (50 milioni) “non legittimano la parola fondatore”, anche se lo stesso De Benedetti ha accusato Scalfari di essere un ingrato proprio per “il pacco di miliardi” che gli versò negli anni successivi per acquisire il gruppo.

L’altra risposta è arrivata nell’edizione odierna di Repubblica con un editoriale di Mario Calabresi, che ha difeso la linea e l’impegno del quotidiano. Viene sottolineato il lavoro di Repubblica e la sua coerenza con l’identità che l’ha sempre contraddistinta, e quindi il rimanere fedele nel “contrastare la degenerazione dei populismi, il risorgente razzismo e la costruzione di muri e confini”.

Calabresi ritiene “ingenerose” e “inimmaginabili” le critiche da parte di chi è stato, per oltre quindici anni, l’editore del giornale. Repubblica – ha affermato il direttore – “deve molto a Carlo De Benedetti”, ma la gratitudine non dovrebbe essere a senso unico altrimenti si rischia di ledere “l’immagine e l’onorabilità del giornale”.

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