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Criptovalute a picco
i timori da Oriente
spingono Bitcoin nel baratro

Le minacce alla chiusura totale

di Cina e Corea portano BTC a 8mila euro

di Lorenzo Capezzuoli Ranchi17 Gennaio 2018
17 Gennaio 2018

epa06437215 A client looks at the electronic signboard of a Bithumb cryptocurrency exchange in Seoul, South Korea, 14 January 2018. The bitcoin price has tumbled on a government move to clamp down on virtual currency trading. EPA/YONHAP SOUTH KOREA OUT

Dall’Oriente arriva la notizia che ha portato nuovamente a picco le criptovalute: se infatti la Cina ha deciso di mettere una stretta, la Corea del Sud sta ipotizzando un bando totale su BitCoin, Ethers e le altre valute digitali. E così i mercati rispondono con una netta flessione nel valore di scambio dei gettoni: la peggiore perdita la registra Ethers: un singolo gettone infatti viene scambiato a 729,62 euro, con un calo del 18,14%. Male anche BTC, che a quota 8.339 euro perde il 13,19% del suo valore.

La scelta di Pechino mira, secondo Bloomberg, a bloccare l’accesso alle piattaforme offshore che commerciano in Bitcoin e simili da parte della popolazione cinese. La Corea del Sud, secondo mercato mondiale per denaro digitale, sta valutando la possibilità di chiudere le piattaforme di trading on-line: secondo il ministro delle finanze di Seul, Kim Dong-yeon il mercato delle criptovalute è del tutto irrazionale e pericoloso per i risparmiatori.

In Europa invece solo la Francia ha deciso di alzare il grado di attenzione su questi nuovi mercati digitali: il ministro dell’Economia Bruno Le Maire ha annunciato un osservatorio nazionale sulle criptovalute.

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