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HomeSport Vivai e Nazionale: l’Italia e il suo talento gettato alle ortiche

Vivai e Nazionale
l'Italia e i suoi talenti
ignorati dai grandi club

Bernardeschi lancia la polemica

"Bisogna dare spazio ai giovani"

di Lorenzo Capezzuoli Ranchi16 Gennaio 2018
16 Gennaio 2018

Italy's Leonardo Bonucci (C) reacts during the FIFA 2018 World Cup qualifying soccer match Spain vs Italy at the Bernabeu stadium in Madrid, Spain, 02 September 2017. ANSA/DANIEL DAL ZENNARO

Federico Bernardeschi, gioiellino ex-Fiorentina ed ora tesserato della Juventus è tornato a Carrara, dove è nato il 16 febbraio del 1994 per inaugurare il primo club bianconero della città a lui dedicato. Visibilmente emozionato, il numero 33 juventino ha parlato anche della Nazionale, auspicando maggiore spazio per i giovani: “Bisogna farla tornare al posto che merita, dando spazio ai giovani”.

Ma la situazione, per i talenti nostrani, non è delle più rosee, soprattutto in un campionato come la Serie A dove la maggioranza dei calciatori è di origine straniera. E questo nonostante le regole imposte dalla Lega: le normative della Federcalcio parlano chiaro, imponendo ad ogni squadra del massimo campionato un numero limite di 25 tesserati per compagine.

Fra questi 25 atleti, almeno 4 devono essere cresciuti nel vivaio del club: questi giocatori devono essere almeno da tre anni tesserati per la medesima società ed in età compresa fra i 15 ed i 21 anni. A questi 4 se ne affiancano altrettanti, che devono provenire da un vivaio nazionale: non hanno bisogno cioè di una militanza triennale nel club, l’importante è che siano giovani che hanno giocato per almeno tre anni in un vivaio di una squadra italiana.

Ma non tutti i team seguono ed approvano quanto deliberato: se infatti il Cagliari, il Benevento e l’Atalanta sono le squadre più virtuose, la Roma è ultima in questa classifica. Il tricolore nello spogliatoio giallorosso viene infatti ufficialmente rappresentato solo dal capitano Daniele De Rossi, Alessandro Florenzi, Lorenzo Pellegrini e Stephan El Shaarawy. Una maglia nera, più che giallorossa. Incredibilmente però, la squadra allenata da Eusebio Di Francesco vanta uno dei migliori vivai d’Italia: lo riferisce il CIES, istituto elvetico di analisi calcistica, che nella sua classifica sui vivai più produttivi sorprende per i dati presentati.

Risulta infatti l’Ajax la squadra che ha prodotto più calciatori professionisti dal suo vivaio giovanile, ben 71: sul podio insieme agli olandesi, i croati della Dinamo Zagabria (67) ed i serbi del Partizan Belgrado (61). Quarto il Real Madrid (58) ed 11esimo il Barcellona (50). L’unica italiana in classifica, al 39° posto con Bayern Monaco e Basilea, è l’Inter. Se invece la lista viene raffinata, inserendo solamente i dati provenienti dalle 5 squadre più importanti dei 31 campionati analizzati dal CIES, le notizie per i nostri settori giovanili migliorano: se sul podio la sorpresa è il Lione al terzo posto con 31 top player usciti dai suoi vivai (alle spalle del Real Madrid capolista e dal Barcellona, con 41 e 34 calciatori), l’Inter sale alla posizione numero 6, il Milan alla 8 e la Roma alla 14. Trentesimo gradino per l’Atalanta e 42mo per la Fiorentina, mentre la Lazio si pone al 49mo posto.

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